Il Senato USA demolisce la moratoria AI mentre Meta scatena la guerra dei talenti
Riassunto
Il Senato USA demolisce la moratoria AI di Trump con voto 99-1, mentre Meta scatena una guerra dei talenti offrendo 300 milioni per rubare i cervelli di OpenAI. Cloudflare risponde al saccheggio dei contenuti AI con Pay Per Crawl, ma l'AI di Google genera video razzisti virali. Figma punta all'IPO da 1,5 miliardi scommettendo tutto sull'AI per battere la concorrenza emergente.
Il Senato USA demolisce la moratoria AI di Trump con voto 99-1
Il Senato americano ha demolito con un voto schiacciante di 99-1 la controversa moratoria AI che avrebbe bloccato per 10 anni la capacità degli stati di regolamentare l'intelligenza artificiale. La proposta, inserita nel "Big Beautiful Bill" di Trump e sostenuta dal venture capitalist David Sacks, è crollata sotto il peso di un'opposizione bipartisan senza precedenti.
Ecco la verità che nessuno vuole dire: questa non era una battaglia sulla regolamentazione AI, ma uno scontro sul potere. La moratoria avrebbe legato l'accesso ai fondi federali per la banda larga al rispetto del divieto, trasformando i dollari dei contribuenti in un'arma contro gli stati. Persino la senatrice repubblicana Marsha Blackburn, inizialmente favorevole, ha fatto marcia indietro definendo la proposta "una carta per uscire di prigione gratis per Big Tech".
L'opposizione è stata devastante: 40 procuratori generali statali, 17 governatori, e persino Marjorie Taylor Greene si sono schierati contro. Quando Steve Bannon attacca una proposta dicendo "faranno tutto il loro sporco lavoro nei primi cinque anni", capisci che qualcosa non quadra. Il crollo della moratoria dimostra che anche nell'era Trump, quando si tratta di proteggere il potere degli stati contro Big Tech, il populismo batte il lobbying della Silicon Valley.
Meta offre 300 milioni per rubare i cervelli AI di OpenAI
Meta sta lanciando offerte da 300 milioni di dollari in quattro anni per strappare i migliori talenti AI a OpenAI, con oltre 100 milioni garantiti solo nel primo anno. Zuckerberg ha creato i "Meta Superintelligence Labs" e sta conducendo la più aggressiva campagna di reclutamento nella storia dell'AI.
Le cifre sono oscene: stiamo parlando di pacchetti che superano gli stipendi dei CEO delle Fortune 500. Per fare un confronto, Satya Nadella di Microsoft ha guadagnato 79 milioni nel 2024. Meta sta letteralmente comprando cervelli a peso d'oro, promettendo risorse computazionali illimitate e nessun vincolo di budget.
Sam Altman è furioso e ha risposto con un memo interno piccato: "I missionari batteranno i mercenari". Ma dietro la retorica, OpenAI sta correndo ai ripari rivedendo i pacchetti retributivi per tutto il team di ricerca. Il CRO Mark Chen ha ammesso che "è come se qualcuno fosse entrato in casa nostra e avesse rubato qualcosa".
Il vero problema è strategico: Meta non sta solo comprando talenti, sta comprando il futuro dell'AGI. Con Alexandr Wang di Scale AI come Chief AI Officer e Nat Friedman ex-GitHub a bordo, Zuckerberg sta costruindo un dream team che potrebbe ridefinire la corsa all'intelligenza artificiale generale.
Cloudflare dichiara guerra ai bot AI con Pay Per Crawl
Cloudflare ha appena cambiato le regole del gioco bloccando di default tutti i crawler AI e lanciando "Pay Per Crawl", un marketplace dove i siti web possono far pagare le aziende AI per ogni singolo scraping. È la prima vera sfida al modello "prendi tutto gratis" dell'industria AI.
I numeri sono brutali: mentre Google scrapa i siti 14 volte per ogni referral che restituisce, OpenAI lo fa 17.000 volte e Anthropic 73.000 volte. È un furto legalizzato su scala industriale, e Cloudflare - che serve il 20% del web - ha deciso di dire basta.
Il marketplace funziona così: i publisher impostano un prezzo per crawl, le aziende AI decidono se pagare o andarsene. Cloudflare fa da intermediario e si prende la sua commissione. È geniale nella sua semplicità, ma richiede che sia i publisher che le aziende AI aderiscano al sistema.
Ma il vero colpo di genio è il timing: con l'avvento degli agenti AI che navigheranno il web per conto degli utenti, Cloudflare si sta posizionando come il gatekeeper del futuro internet. Mentre le aziende AI hanno fatto i miliardi scrapando gratis, ora potrebbero dover pagare per ogni bit di informazione. È la vendetta dei content creator.
L'AI di Google genera video razzisti che diventano virali
I video AI "bigfoot baddies" stanno dilagando sui social, utilizzando Veo 3 di Google per creare contenuti che ritraggono donne nere come primati. Questi video generati dall'AI perpetuano stereotipi razzisti e stanno raccogliendo milioni di visualizzazioni su Instagram e TikTok.
La meccanica è semplice e inquietante: gli utenti inseriscono prompt in Veo 3 per generare video di "bigfoot" femminili che parlano in AAVE caricaturale, spesso con riferimenti a violenza e stereotipi degradanti. Un account Instagram ha cinque video con oltre un milione di visualizzazioni ciascuno, pubblicati in meno di un mese.
Il business è già nato: c'è chi vende corsi online da 15 dollari per insegnare come creare questi video. L'algoritmo dei social amplifica il contenuto, creando un circolo vizioso dove il razzismo digitale diventa virale e redditizio.
Questo è il futuro che ci aspetta: come ha scritto Jason Parham di WIRED nel 2023, stiamo entrando in una nuova era di minstrelsy digitale. Con strumenti AI sempre più potenti e accessibili, la produzione di contenuti razzisti non è mai stata così facile. E le piattaforme social, nonostante le promesse, continuano a monetizzare l'odio mascherato da intrattenimento.
Figma punta all'IPO da 1,5 miliardi dopo il flop Adobe
Figma ha depositato i documenti per l'IPO e potrebbe raccogliere fino a 1,5 miliardi di dollari, eguagliando la più grande IPO tech del 2025. I numeri sono impressionanti: 749 milioni di ricavi nel 2024 (+48%) e margini lordi del 91%.
La storia è affascinante: dopo che Adobe ha tentato di acquisirla per 20 miliardi nel 2022, i regolatori europei hanno bloccato l'operazione. Ora Figma va da sola, forte di una crescita esplosiva e di una posizione dominante nel design collaborativo.
Ma c'è un'ombra all'orizzonte: l'ascesa degli strumenti AI per il design. Startup come Lovable stanno puntando direttamente al mercato di Figma con soluzioni "vibe coding" che permettono di creare interfacce con semplici prompt. Figma lo sa e sta investendo pesantemente in AI.
Il CEO Dylan Field è chiaro: "Stiamo già investendo molto in AI e pianifichiamo di raddoppiare gli sforzi". L'azienda ammette che la spesa per l'AI sarà "un freno all'efficienza per diversi anni", ma è consapevole che il futuro del design passa dall'intelligenza artificiale. L'IPO servirà proprio a finanziare questa transizione cruciale.
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Altre mosse nel mondo AI: xAI raccoglie 10 miliardi tra debito ed equity, mentre Genesis AI emerge con 105 milioni per modelli robotici. Nel fronte acquisizioni, Grammarly compra Superhuman per costruire una piattaforma di agenti AI. **Amazon raggiunge il milione di robot](https://techcrunch.com/2025/07/01/amazon-deploys-its-one-millionth-robot-releases-generative-ai-model/) nei magazzini con il nuovo modello DeepFleet. Sul fronte regolamentazione, il Regno Unito esplora AI per il sistema giudiziario con proposte controverse come tracker sottocutanei. **X introduce AI per Community Notes](https://techcrunch.com/2025/07/01/x-is-piloting-a-program-that-lets-ai-chatbots-generate-community-notes/), mentre le aziende enterprise sviluppano agenti sempre più sofisticati per automatizzare processi complessi.
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