Trump deregola l'AI, nuove architetture sfidano i giganti: la settimana che ha cambiato tutto
Riassunto
Trump deregola l'AI regalando miliardi alle Big Tech mentre nuove architetture come HRM demoliscono il dominio degli LLM con 100x meno dati. Meta ruba il co-creatore di GPT-4 offrendo centinaia di milioni, ma Llama 4 delude. La privacy AI crolla: giudici usano ChatGPT per sentenze, Altman ammette mancanza di confidenzialità, LLM pianificano cyberattacchi. Tesla lancia robotaxi senza permessi mentre la Cina propone cooperazione globale AI.
Trump deregola l'AI contro il 'woke': Big Tech festeggia
Ecco la verità: l'AI Action Plan di Trump non è una strategia tecnologica, è un regalo da miliardi alle Big Tech. Mentre il presidente parla di "patriottismo" e lotta al "woke AI", dietro le quinte si consuma il più grande trasferimento di potere normativo della storia recente.
Tre ordini esecutivi che promettono di trasformare gli USA in una "AI export powerhouse" eliminando le regole Biden. Il primo vieta l'AI "woke" negli appalti federali - qualsiasi modello che menzioni diversità, equità o cambiamento climatico è fuori. Gli altri due sono pura deregulation: via i controlli ambientali per i data center, accelerazione dei permessi federali, e soprattutto limitazione dei fondi federali agli stati che osano regolamentare l'AI.
I numeri parlano chiaro: le otto maggiori tech company hanno speso 36 milioni in lobbying quest'anno - 320.000 dollari al giorno quando il Congresso è in sessione. Meta guida con 13,8 milioni, Nvidia ha aumentato del 388% rispetto all'anno scorso. Il risultato? Un piano scritto dalle stesse aziende che dovrebbe regolare.
Mentre oltre 100 organizzazioni di lavoratori, ambientalisti e diritti civili firmano un "People's AI action plan" per chiedere "sollievo dai monopoli tech", le aziende celebrano. Microsoft, IBM, Meta, Nvidia applaudono all'unisono. James Czerniawski del Consumer Choice Center lo definisce una "visione audace" - un mondo di differenza dall'"approccio ostile" di Biden.
Nuove architetture AI demoliscono il dominio degli LLM
Dimentichiamo l'hype sui modelli sempre più grandi: la vera rivoluzione arriva da architetture completamente diverse che stanno mandando in frantumi le certezze dell'industria AI.
Alibaba ha appena rilasciato Qwen3-235B-A22B-Thinking-2507, un modello di reasoning che batte OpenAI e Gemini sui benchmark chiave con licenza Apache 2.0 completamente aperta. Ma la notizia più dirompente viene da Singapore: Sapient Intelligence ha sviluppato l'Hierarchical Reasoning Model (HRM) che raggiunge prestazioni 100 volte superiori agli LLM con solo 1.000 esempi di training.
L'HRM si ispira al cervello umano con due moduli accoppiati: uno per la pianificazione lenta e astratta, l'altro per calcoli veloci e dettagliati. Risultato? Su ARC-AGI, il benchmark più difficile per il reasoning astratto, HRM con 27 milioni di parametri segna 40,3% - meglio di o3-mini-high (34,5%) e Claude 3.7 Sonnet (21,2%). Su Sudoku estremi e labirinti complessi, dove i modelli CoT falliscono completamente (0%), HRM raggiunge quasi il 100%.
"CoT per il reasoning è una stampella, non una soluzione soddisfacente", scrivono i ricercatori di Sapient. Il chain-of-thought si basa su decomposizioni fragili definite dall'uomo dove un singolo errore può far deragliare tutto il processo. Il vero reasoning avviene nello spazio latente, senza traduzione costante nel linguaggio.
Meta ruba il co-creatore di GPT-4 per la corsa alla superintelligenza
Nessuno vuole dirlo, ma la guerra dei talenti AI è diventata una questione di sopravvivenza esistenziale. Meta ha appena nominato Shengjia Zhao, co-creatore di GPT-4 e ChatGPT, come Chief Scientist del suo Meta Superintelligence Labs (MSL).
Zhao, che ha contribuito anche al modello di reasoning o1 di OpenAI, guiderà la ricerca scientifica sotto Alexandr Wang, ex-CEO di Scale AI. La mossa arriva dopo che Meta ha investito 14,3 miliardi in Scale AI acquisendo il 49% della società - un chiaro segnale che Zuckerberg fa sul serio sulla superintelligenza.
I numeri della guerra dei talenti sono sbalorditivi: Meta offre pacchetti da 100-300 milioni di dollari su quattro anni per attirare i migliori ricercatori. Un founder di startup rivale sostiene che Meta abbia offerto 1,25 miliardi su quattro anni a un singolo candidato che ha rifiutato. Gli scienziati senior guadagnano oltre 10 milioni l'anno, alcuni neoassunti partono da 100 milioni.
Ma c'è un problema: il rilascio di Llama 4 è stato un disastro. Critiche per performance scadenti, confusione sui benchmark, qualità inconsistente. Alcuni accusano Meta di "benchmark gamesmanship" usando versioni ottimizzate non rilasciate per gonfiare la percezione pubblica. Proprio mentre Meta punta tutto sulla superintelligenza, la sua credibilità nell'AI generativa vacilla.
Privacy AI sotto assedio: giudici, browser e hacker all'attacco
Ma il vero problema è che l'AI sta distruggendo ogni concetto di privacy e sicurezza che davamo per scontato. La settimana ha portato una serie di eventi che dovrebbero far suonare tutti gli allarmi.
Un giudice federale ha ritirato una sentenza dopo che gli avvocati hanno scoperto citazioni false e quote inventate - errori tipici dell'AI che suggeriscono l'uso di strumenti come ChatGPT per scrivere decisioni legali. Contemporaneamente, Brave e AdGuard hanno iniziato a bloccare Recall di Microsoft, la funzione che fa screenshot automatici di tutto quello che fai sul PC.
Sam Altman ha ammesso una verità scomoda: "Non c'è confidenzialità legale quando parli con ChatGPT". Le persone, specialmente i giovani, usano ChatGPT come terapista per i problemi più personali, ma a differenza di medici e avvocati, non esiste privilegio legale. In caso di causa, OpenAI sarebbe obbligata a produrre quelle conversazioni.
La ciliegina sulla torta: uno studio della Carnegie Mellon dimostra che gli LLM possono pianificare ed eseguire autonomamente cyberattacchi complessi, replicando breach reali come quello di Equifax del 2017. "Stiamo entrando in un'era di AI contro AI nella cybersecurity", avverte il ricercatore Brian Singer.
Tesla porta i robotaxi a San Francisco (senza i permessi giusti)
Quello che non vi stanno dicendo è che Tesla sta per lanciare il suo servizio robotaxi a San Francisco questo weekend, ma non ha i permessi necessari per farlo legalmente.
Secondo Business Insider, Tesla invierà inviti ai proprietari Tesla per testare il servizio con un conducente di sicurezza al posto di guida. Il problema? Tesla ha solo un permesso DMV per test con conducente, non per il servizio passeggeri. E dalla California Public Utilities Commission non ha nemmeno un "Drivered Pilot AV permit" - significa che se i sistemi autonomi sono attivi, Tesla viola le normative statali anche con un umano al volante.
Il servizio di Austin, lanciato a giugno, è ben lontano dalla "soluzione generale" promessa da Musk per un decennio. Limitato al centro città e corridoi principali, circa 10 veicoli, conducente di sicurezza sempre presente. Non è chiaro quante volte gli operatori abbiano dovuto intervenire - un dato cruciale che Tesla non condivide.
La mossa arriva mentre il DMV della California sta cercando di impedire a Tesla di vendere auto nello stato per le promesse sulla guida autonoma, e Tesla è sotto processo per morti legate ad Autopilot. Musk dice di voler espandere anche in Florida e Arizona - ma prima dovrebbe ottenere i permessi base.
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Altre mosse nel grande gioco dell'AI: Google rilancia con nuove funzionalità AI per ChromeOS inclusi wallpaper AI completamente personalizzabili e sincronizzazione desktop. La compagnia testa anche Opal, un tool di vibe-coding per creare mini web app con prompt testuali. Gemini arriva su Pixel Watch ma con risultati misti - perfetto per caffè e calendario, disastroso per orari traghetti.
Nel fronte mobilità autonoma: Lyft annuncia shuttle autonomi per fine 2026 in partnership con Benteler Group, mentre Uber continua ad accumulare deal con robotaxi. Geopolitica AI: la Cina propone cooperazione globale AI giorni dopo il piano di deregolamentazione USA.
Corporate AI: Microsoft trasforma Copilot in assistente permanente che "invecchierà" e "avrà una stanza dove vive". Walmart consolida la strategia AI in quattro "super agenti" mentre i referral AI ai siti web crescono del 357% raggiungendo 1,13 miliardi a giugno.
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