Inter
6 ottobre 2025

Bonny show e il trionfo del 'chivuismo': l'Inter vola alla sosta

Riassunto

Bonny show nella prima da titolare: gol e tre assist nel 4-1 alla Cremonese che certifica il trionfo del 'chivuismo' sull''inzaghismo'. L'Inter vola alla sosta con il quinto successo consecutivo, Barella regista perfetto e Dimarco ritrovato. Juventus-Milan finisce 0-0 con Pulisic che sbaglia il rigore decisivo. Dan Brown si rivela tifoso nerazzurro e incontra Marotta: "For Inter, my team away from home".

Bonny show: gol e tre assist nel debutto da titolare che fa sognare

Importanza: 9/10

Ange-Yoan Bonny ha stregato San Siro. Il punto è questo: alla prima da titolare, il francese ha messo a segno una prestazione da sogno con un gol e tre assist che hanno fatto dimenticare l'assenza di Thuram. Negli ultimi vent'anni, solo Daniel Osvaldo era riuscito a determinare quattro gol all'esordio da titolare in Serie A (sempre contro l'Inter, nel 2014 con il Sassuolo). Ma l'inizio di Bonny è molto più caldo di una statistica.

Cristian Chivu aveva visto giusto. Il tecnico romeno, che lo aveva portato con sé da Parma, aveva preparato il debutto del ragazzo con la fiducia di chi sa riconoscere il talento: "È un ragazzo fuori dal comune e chi lavora con lui se ne accorge facilmente". E Bonny ha ripagato quella fiducia esagerando: oltre al bel gol di testa, più veloce delle mani di Silvestri, ha servito tre assist eccellenti per tecnica e visione.

La prestazione del francese rappresenta una polizza assicurativa fondamentale. Come era successo a Cagliari con Pio Esposito, finalmente qualcuno può e sa sostituire Lautaro e Thuram quando mancano. Non è casuale che l'Inter abbia vinto quattro delle cinque partite consecutive senza uno dei due campioni. "Avevamo bisogno di gente come Ange", ha sottolineato Barella a fine gara, certificando l'impatto immediato del nuovo arrivato.

Credetemi, vedere Marcus Thuram ridere di gusto in tribuna mentre condivideva la felicità del giovane compagno è stata l'immagine più bella della serata. Bonny non si accontenta: "Questo gol non mi basta, ne voglio ancora e ancora", ha dichiarato nel post-partita. Con questa mentalità e questo talento cristallino, l'Inter ha trovato un tesoro che renderà meno preoccupante qualsiasi assenza futura in attacco.

Il 'chivuismo' trionfa sull''inzaghismo': è nata la nuova Inter

Importanza: 8/10

L'Inter è tornata ed è diversa. Per la prima volta si è vista un'Inter che ha lasciato alle spalle gli arzigogoli ed è andata dritta al punto fin dai primi minuti. Il "chivuismo" ha prevalso sull'"inzaghismo" con una prestazione che ha prodotto quattro gol e regalato a Chivu una media di quasi tre reti a partita, il momentaneo miglior attacco del campionato.

I principi della nuova Inter si sono palesati con trasparenza: riaggressione e verticalità, l'opposto del palleggio spesso all'indietro o in orizzontale dell'era precedente. L'1-0 è stato il manifesto del futuro che Chivu ha in mente: Barella ha rubato il pallone a Sanabria e con prontezza lo ha servito a Bonny, che ha assistito Lautaro per il gol che ha "spaccato" lo 0-0.

La filosofia del "tutti devono sentirsi importanti allo stesso modo" sta dando i suoi frutti. Chivu ha utilizzato finora ventidue giocatori diversi, testimonianza di una distribuzione gerarchica che tiene conto di merito, voglia e impegno. Il concetto di titolarità propriamente detta tende a sfumare, e questo vento di freschezza sta corrodendo le vecchie montagne a proprio piacimento.

"Volevo giocatori incazzati e li ho avuto", ha dichiarato Chivu in conferenza stampa, chiarendo un aspetto fondamentale: la fame interista è ancora tanta. L'atteggiamento aggressivo mostrato contro la Cremonese, con minacce verso la porta ospite già dal calcio d'inizio, dimostra che la squadra ha messo in archivio la scorsa stagione. Ora la benedetta incazzatura si riflette in campo: fame, fame e ancora fame.

Dimarco is back: il ritorno del vero Dimash fa sognare l'Inter

Importanza: 7/10

Federico Dimarco ha riacceso il motore. Dopo un finale di scorsa stagione totalmente in salita (zero gol e un solo assist nelle ultime otto di campionato), l'esterno dell'Inter ha ritrovato il piede dei giorni migliori. Protagonista assoluto delle ultime quattro gare con 2 reti e 3 passaggi vincenti, il classe '97 sta vivendo un vero e proprio mese d'oro.

Con la rete contro la Cremonese, Dimarco è salito a quota 50 partecipazioni al gol in Serie A (23 reti e 28 assist). Dal suo primo passaggio vincente nel torneo (2016/17), solo Theo Hernández e Robin Gosens hanno superato questo traguardo tra i difensori della Serie A. Ma c'è di più: dalla stagione 2015/16 nei cinque maggiori campionati europei, solo sei giocatori hanno creato cinque o più "grandi" occasioni in una singola partita. Dimarco è entrato in questa élite insieme a Messi, Suárez, Kimmich e Müller.

Il segreto della rinascita sta nel lavoro fisico e mentale. "Dimarco in estate ha resettato partendo dai carichi di lavoro, anche per voltare pagina rispetto all'esperienza con Inzaghi", rivela il Corriere dello Sport. Il minutaggio era diventato un problema: le reiterate sostituzioni all'ora di gioco lo avevano condizionato. "Preferisco le partite giocate per intero anche a costo di rimanere qualche volta in panchina", aveva ammesso lo stesso giocatore.

Ora Ciro Ferrara lancia la provocazione: "Potete trovarmi un altro quinto con la qualità di Dimarco? Dal punto di vista qualitativo non ci sono discussioni: ha un sinistro magico". Il vero Dimarco è tornato, e l'Inter se lo coccola come un gioiello ritrovato.

Juventus-Milan 0-0: la sagra degli errori con Pulisic che sbaglia il rigore

Importanza: 7/10

"Juve-Milan sarà spettacolo" era il mantra della vigilia. Ma non è stato così. Il big match dello Stadium si è trasformato in una sagra degli errori, con un mediocre 0-0 che ha deluso le aspettative. Troppi svarioni, troppe occasioni gettate al vento, a partire dal rigore di Pulisic che, cercando l'angolo in alto a destra, ha maldestramente indirizzato il pallone sopra la traversa.

Il Milan ha vinto ai punti ma non ha saputo concretizzare. Oltre al penalty fallito dall'americano, anche Leao ha sprecato due grosse opportunità. Nella più ghiotta, il portoghese aveva il pallone buono a due passi dalla porta, ma con il sinistro sferrato senza convinzione lo ha girato malamente sul fondo. "Li avevamo in pugno, dovevamo vincere", ha sbottato Allegri nel post-partita, prendersela anche con Leao: "In certe occasioni deve far gol".

Anche la Juventus ha fatto la sua parte nel festival degli sprechi. Nel primo tempo David si era divorato un'occasione da cartellino rosso, mentre nella ripresa Gatti, a un metro dalla porta, aveva colpito in mezza rovesciata con la sicurezza dei predestinati. Ma Maignan, con un apprezzabile guizzo, aveva respinto il pericolo. "I fischi? Io non li ho sentiti", ha tagliato corto Tudor, mentre i bianconeri collezionano il quinto pareggio consecutivo.

Capitolo rigori: deve essere un virus che gira in questi giorni. Pulisic ha fallito contro la Juve, ma in settimana era stata la Roma a sbagliare addirittura tre rigori consecutivi in Europa. L'angoscia del dischetto non è certo una novità, ma quando non concretizzi, paghi pegno.

Dan Brown tifoso Inter: "For Inter, my team away from home"

Importanza: 6/10

Una 10 nerazzurra di Lautaro con sopra il nome di uno speciale tifoso americano. Dan Brown, maestro del thriller da oltre 250 milioni di copie vendute nel mondo, ha ricevuto la sua maglia personalizzata dell'Inter direttamente dalle mani del presidente Beppe Marotta. L'autore de "Il Codice Da Vinci" si è autodefinito semplicemente "Inter fan" e ha spiegato l'origine della sua passione: "Mi sono appassionato all'Inter grazie a un amico italiano molto tifoso che mi dice tutti i risultati".

Brown non si è limitato al tifo, ma ha anche dato il suo sostegno al progetto del nuovo stadio. "Capisco l'attaccamento, ma cambiare può essere positivo", ha dichiarato lo scrittore, raccontando l'esperienza di Boston: "Il vecchio Boston Garden era una cattedrale dello sport, tutti lo amavano, ma è stato demolito e sostituito da un'arena moderna. Col tempo la città si rese conto che il nuovo impianto offriva un'esperienza migliore".

Il parallelo con San Siro è illuminante: "A Boston hanno mantenuto le stesse dimensioni del campo e hanno conservato il parquet originale. Se il progetto del nuovo impianto riuscirà a preservare alcuni elementi originali, i tifosi milanesi accetteranno il cambiamento più di buon grado". Parole che suonano come musica per le orecchie della dirigenza nerazzurra.

Alla fine dell'incontro, Brown ha donato una copia del suo ultimo libro "L'ultimo segreto" con una dedica speciale: "For Inter, my team away from home". Marotta ha lanciato l'invito per il futuro: "La aspettiamo a San Siro la prossima volta che tornerà in Italia". La passione nerazzurra sa davvero unire mondi diversi.

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Roma e Napoli si spartiscono la vetta dopo le vittorie su Fiorentina e Genoa. I giallorossi ribaltano il vantaggio di Kean con Soulé e Cristante, mentre gli azzurri di Conte rimontano l'Ekhator show grazie ad Anguissa e Hojlund. Il Napoli conserva il primato nonostante gli infortuni di Lobotka e Politano.

La Fiorentina sprofonda con soli 3 punti in sei giornate. Pioli resta confermato ma il calendario non aiuta: Milan e Inter a San Siro nelle prossime settimane. Il Bologna travolge il Pisa 4-0 con Cambiaghi scintillante dopo la chiamata di Gattuso in Nazionale.

L'Inter U23 pareggia 2-2 con l'Ospitaletto in una partita folle: Zuberek salva i nerazzurri al 97' dopo la rimonta ospite. Venerdì l'amichevole contro l'Atletico Madrid a Bengasi per la FDRL Cup, un gesto di responsabilità sociale verso la Libia.

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