Digest Nerazzurro - San Siro verso il voto decisivo, Chivu torna al passato
Riassunto
San Siro verso il voto decisivo di lunedì dopo il rinvio odierno, con Simonelli che avverte: Milano senza Euro 2032 sarebbe una figuraccia. Chivu rinuncia alla rivoluzione tattica e torna al 3-5-2 di Inzaghi per mancanza di rinforzi mirati, mentre gestisce alternanza Martinez-Sommer e difende Lautaro da un tifoso provocatore. Milan-Napoli si preannuncia come primo big match con Modric contro De Bruyne, mentre l'Inter prepara la trasferta di Cagliari con Lautaro pronto al rientro e Bonny in dubbio per la caviglia.
San Siro verso il voto decisivo: lunedì la resa dei conti
Il momento della verità si avvicina. Dopo il rinvio di oggi per mancanza del numero legale, lunedì il Consiglio Comunale di Milano si esprimerà definitivamente sulla vendita di San Siro a Inter e Milan. Una seduta convocata "a oltranza" che potrebbe segnare il destino del Meazza e dell'intera città.
La tensione è palpabile: servono 17 voti favorevoli su 32 consiglieri di maggioranza, ma almeno sette dovrebbero dire no. Il centrodestra voterà compatto contro, mentre nel centrosinistra resistono almeno due indecisi, preoccupati dalle inchieste della Procura e della Corte dei Conti. Il Comitato legalità ha sollevato dubbi sui "titolari effettivi" della proprietà nerazzurra, ma la sensazione è che il sì arriverà comunque.
Credetemi, la posta in gioco è altissima. Simonelli, presidente della Lega Serie A, non usa mezzi termini: "San Siro è inadeguato, non può essere ristrutturato. Milano senza Europeo 2032 sarebbe una figuraccia incalcolabile". Anche Gravina spinge: "Inimmaginabile non avere Milano agli Europei".
Se tutto andrà bene, entro il 10 novembre si andrà a rogito. Il nuovo progetto potrebbe ispirarsi agli "Anelli di Milano" che Manica presentò anni fa in concorrenza a Populous. Il punto è questo: senza il via libera, Inter e Milan si muoveranno "con rapidità verso un'altra situazione", come ha confermato Sala. E Milano rischia di ritrovarsi con San Siro vuoto e le due squadre altrove.
Chivu rinuncia alla rivoluzione: è ancora l'Inter di Inzaghi
La rivoluzione può attendere. Cristian Chivu ha messo da parte i propositi iniziali di ribaltamento totale e ha riposto nel cassetto l'intenzione ambiziosa di cambiare volto ai vicecampioni d'Europa. Il tecnico romeno è tornato bruscamente sulla vecchia rotta: Calhanoglu ripiazzato al comando in mezzo al campo e canonico 3-5-2 d'ordinanza.
Il mercato non ha aiutato, come sottolinea la Gazzetta. Per rovesciare il destino sarebbe bastato Manu Koné, centurione giallorosso a lungo bramato dal tecnico e sogno per la prossima estate. Manca un centrocampista muscolare che permetta di passare a una mediana a due. Non bastasse, in una inesplorata trequarti non sono arrivati degli assaltatori specializzati: Lookman, o anche solo un replicante del nigeriano, avrebbe permesso di associarsi alle punte in modo differente.
Ora, prestate attenzione: lo schema interista è rimasto lo stesso, quello inzaghiano, che prima degli ultimi mesi aveva comunque toccato vette esaltanti. Chivu prova a declinarlo in maniera leggermente differente con un'idea di pressing moderno e più alto, ma sono evidenti alcuni difetti congeniti e le vecchie trame di gioco.
Le uniche novità restano Akanji e Sucic. In attacco, almeno, Bonny ed Esposito sembrano poter assicurare un contributo maggiore. Ma la transizione reale da un allenatore all'altro è ancora all'inizio. Come dice Adani: "All'Inter non c'è troppo tempo", ma Chivu merita fiducia per completare il suo percorso di crescita.
Chivu e la gestione dell'Inter: episodi, portieri e carattere
L'Inter è ancora sospesa tra il calcio di una volta e l'ammirevole tentativo di interiorizzare il gioco più aggressivo richiesto da Chivu. Secondo la Gazzetta, la conseguenza è che contro il Sassuolo i nerazzurri hanno rischiato di buttare via la vittoria perché troppo leggeri nella protezione del tesoro.
Intanto l'alternanza tra i pali è ufficialmente iniziata. Martinez ha giocato contro il Sassuolo e potrebbe farlo anche a Cagliari. Lo svizzero resta il titolare del ruolo, ma lo spagnolo sarà molto più coinvolto rispetto alla gestione Inzaghi. Un lungo test che darà un risultato rotondo soltanto a fine stagione, quando si estinguerà il contratto di Sommer.
Capitolo disciplina: mercoledì ad Appiano è successo l'impensabile. Durante una seduta non aperta ai tifosi, ma con alcuni invitati di sponsor e Inter Club, qualcuno ha provocato Lautaro dopo un gol in allenamento: "Adesso fallo anche domenica!". La reazione di Chivu è stata immediata e dura: "Per favore, rispettate questi che lavorano. Non voglio sentire la domenica o altre cose!".
Il protagonista dell'episodio è già stato individuato e non godrà più di certe opportunità. Curioso che il nerazzurro preso di mira sia stato proprio Lautaro: non solo il capitano, ma anche un simbolo della squadra certamente dedito alla causa. Qualcosa del genere era già accaduto ai tempi di Spalletti, quando il tecnico toscano difese Ranocchia andando a muso duro con un tifoso che aveva insultato il centrale.
Milan-Napoli: la sfida tra Modric e De Bruyne vale lo scudetto
Settantaquattro anni in due, 40 Luka Modric e 34 Kevin De Bruyne, ma se il fisico regge, l'età inoltrata aiuta. Milan-Napoli di domenica aggiungerà un capitolo alla saga di due centrocampisti tra i migliori al mondo, protagonisti di quello che si preannuncia come il primo vero big match della stagione.
Il Milan di Allegri ha cambiato volto: addio al corto muso, ora la squadra gioca, segna e vince. I rossoneri sono la squadra che concede meno insieme al Liverpool, ma il vero cambiamento è davanti. I dodici gol di questo inizio stagione hanno firme alternative: quasi metà del fatturato è prodotto da Pulisic, un esterno avanzato a secondo attaccante. Hanno segnato Fofana, Loftus-Cheek, Pavlovic, Modric, Gimenez, Nkunku e Leao.
Rabiot mantiene i piedi per terra: "Milan-Napoli è già una partita scudetto? No, è solo l'inizio. Il campionato è lungo. Sarà una partita per testare il nostro livello come squadra, ma non deciderà se vinceremo o meno la Serie A". Il francese ritrova Allegri dopo l'esperienza juventina: "È un allenatore forte e la squadra è ricca di giocatori di qualità".
Dall'altra parte c'è il Napoli di Conte, primo a punteggio pieno e grande favorito per lo scudetto secondo molti addetti ai lavori. Una sfida che vale già tanto: domenica sera a San Siro si incontreranno due allenatori che insieme hanno vinto undici scudetti negli ultimi quindici campionati. Non si sfidavano dal 2013, quando tutto il mondo era diverso.
Verso Cagliari: Lautaro titolare, Bonny in dubbio per la caviglia
Ange-Yoan Bonny in dubbio per il Cagliari. L'ex Parma si è allenato a parte a causa di un problema alla caviglia dopo una contusione rimediata contro il Sassuolo. La sua situazione sarà valutata giorno per giorno, tutto dipenderà dalle sensazioni del giocatore: se non avvertirà più fastidio, potrà riaggregarsi al gruppo già oggi.
Per il resto, tutti a disposizione di Chivu. In particolare cresce la condizione di Lautaro, tornato in campo con il Sassuolo dopo aver saltato l'Ajax. Smaltiti definitivamente i problemi alla schiena, il capitano si candida per una maglia da titolare contro i sardi. Il Cagliari è la sua vittima preferita: sono undici le reti totali messe a segno in carriera contro i rossoblu, tra cui la prima assoluta con la maglia nerazzurra (29 settembre 2018).
Crescono le quotazioni della ThuLa per la trasferta sarda. Con ogni probabilità Bonny partirà dalla panchina, visto che stanno aumentando di ora in ora le possibilità di rivedere Lautaro Martinez in coppia con Marcus Thuram dal primo minuto. Una coppia che ha sempre funzionato e che Chivu sembra intenzionato a riproporre.
Oggi alla Pinetina è prevista una seduta mattutina, programma che sarà mantenuto anche domani: dopo la rifinitura, nel pomeriggio Chivu e i suoi giocatori partiranno per Cagliari, dove giocheranno sabato sera alle 20.45 per andare a caccia della terza vittoria stagionale di fila.
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Spalletti elogia Chivu e vede Inter e Napoli favorite su Juve e Milan, mentre risponde alle accuse di Acerbi sul caso Nazionale. L'Inter U23 vola con la terza vittoria consecutiva: 2-0 alla Triestina grazie a Topalovic e Kamaté. Pio Esposito si trasferisce ad Appiano per concentrarsi al massimo: niente distrazioni, solo calcio. Nasce INTER 24/7, il nuovo canale streaming gratuito dedicato al mondo nerazzurro. Marotta riceve oggi la laurea honoris causa dalla Bicocca per la sua carriera nel management sportivo. Intanto Benatia racconta come gestì il caso Luis Henrique: "Gli dissi a marzo che dovevo cederlo all'Inter". Arnautovic torna al gol in Europa League dopo 16 anni, record assoluto della competizione con la Stella Rossa.
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