Inter
28 agosto 2025

Moratti in terapia intensiva, Champions al via e Chivu rivoluziona l'Inter

Riassunto

Apprensione per Moratti ricoverato in terapia intensiva per polmonite ma non in pericolo. Champions League al via: Inter in Pot 1, sorteggio domani con Stankovic che segna col Brugge. Sucic fenomeno all'esordio dopo essere stato scartato dal Torino nel 2021. Mercato: Taremi verso Olympiacos, Palacios tentenna, entrate finite. Chivu rivoluziona l'Inter con la stessa rosa: reset mentale, fisico e tattico per una squadra più concreta.

Massimo Moratti ricoverato in terapia intensiva per polmonite

Importanza: 10/10

Momenti di grande apprensione per il mondo Inter e per tutto il calcio italiano. Massimo Moratti, storico ex presidente nerazzurro e figura iconica del club di viale della Liberazione, è ricoverato in terapia intensiva presso l'Istituto Humanitas di Rozzano a causa di una polmonite. L'ottantenne dirigente (ha compiuto 80 anni lo scorso maggio) è stato intubato dopo aver manifestato difficoltà respiratorie, ma secondo fonti mediche le sue condizioni non sarebbero critiche.

La notizia ha scosso profondamente l'ambiente nerazzurro e tutti coloro che hanno vissuto l'epopea del presidente più vincente della storia dell'Inter. Moratti, che rilevò il club nel 1995 da Ernesto Pellegrini, ha guidato i nerazzurri verso il successo più grande della loro storia moderna: il Triplete del 2010. Sotto la sua presidenza, l'Inter ha conquistato ben 16 trofei, tra cui 5 scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa UEFA e 4 Coppe Italia.

Il punto è questo: Moratti non è stato solo un presidente, ma l'incarnazione stessa dell'anima interista. Dopo l'epopea degli anni Sessanta con la Grande Inter guidata da suo padre Angelo, Massimo ha saputo riportare il club ai vertici del calcio mondiale. La sua gestione ha permesso all'Inter di compiere nel 2010 un'impresa mai riuscita a un club italiano: vincere nella stessa stagione Champions, scudetto e Coppa Italia.

Lo scorso maggio, per i suoi 80 anni, aveva partecipato a una grande festa a sorpresa organizzata dai figli nella tenuta di famiglia ad Imbersago. Un evento che aveva riunito quasi tutti i suoi ex giocatori: da Ronaldo a Vieri, da Recoba a Pirlo fino agli eroi del Triplete 2010. Un segno tangibile di quanto la sua figura resti centrale nella storia e nell'identità del club.

Ora tutto il mondo nerazzurro si stringe attorno al suo presidente del cuore, in attesa di notizie positive che possano far tirare un sospiro di sollievo a chi ha vissuto insieme a lui le notti magiche di Madrid e di tante altre vittorie indimenticabili.

Champions League: definite le 36 squadre, Inter in prima fascia

Importanza: 9/10

La Champions League 2025/26 è pronta a partire con il nuovo formato a 36 squadre. Dopo le ultime qualificazioni di ieri sera, si sono delineate tutte le partecipanti alla competizione più prestigiosa d'Europa, con l'Inter che si conferma in prima fascia insieme ai top club continentali.

Serata da ricordare per Filip Stankovic, il canterano nerazzurro ceduto questa estate al Club Brugge con diritto di recompra. Il figlio d'arte ha vissuto una notte magica: partito titolare nella goleada per 6-0 contro i Rangers, ha trovato la sua prima rete in Champions League siglando di testa il momentaneo 5-0. Un gol che ha permesso ai belgi di staccare il pass per la fase a gironi.

Tra le qualificate spiccano anche alcune sorprese come il Pafos di Cipro, che ha scritto la storia diventando la prima squadra cipriota a raggiungere la Champions League. Il direttore sportivo Cristiano Giaretta, ex Inter, non ha nascosto il suo sogno: "Mi piacerebbe affrontare un'italiana, tornare in uno stadio importante. Vorrei giocare a San Siro e quindi contro l'Inter".

Credetemi, il sorteggio di domani alle 18 a Montecarlo (officiato da Kakà) sarà cruciale per definire il cammino delle italiane. L'Inter è inserita in Pot 1 insieme a PSG, Real Madrid, Manchester City, Bayern Monaco, Liverpool, Chelsea, Borussia Dortmund e Barcellona. Una posizione di prestigio che testimonia il lavoro svolto negli ultimi anni.

Le altre italiane sono così distribuite: Atalanta e Juventus in Pot 2, mentre il Napoli si trova in Pot 3. Una situazione che potrebbe riservare incroci interessanti già dalla fase a gironi unico, con la possibilità di sfide affascinanti tra le nostre rappresentanti e i top club europei.

Dal punto di vista economico, l'Inter ha già garantiti almeno 50,9 milioni di euro solo per la partecipazione, cifra destinata a crescere in base ai risultati. Un tesoretto importante che conferma quanto la Champions League sia fondamentale non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico per i club di vertice.

Sucic fenomeno: il Torino lo scartò, ora incanta San Siro

Importanza: 8/10

Petar Sucic ha conquistato San Siro al primo colpo. Il centrocampista croato, unico volto nuovo schierato titolare da Chivu contro il Torino, ha offerto una prestazione da veterano che ha fatto dimenticare l'assenza di Calhanoglu e ha già fatto sognare i tifosi nerazzurri.

La sua prova è stata totale e convincente: 68 tocchi di palla, 91,2% di precisione nei passaggi, quattro conclusioni (due neutralizzate con bravura da Israel), 14 passaggi nella trequarti avversaria e 9 duelli vinti. Ma soprattutto, quell'assist no-look per il 2-0 di Thuram che ha fatto esplodere San Siro e ha mostrato una personalità da grande giocatore.

"Bastava conoscerlo per non essere impressionati", ha commentato Robert Prosinecki, ex stella croata e attuale ct del Montenegro. "Sucic è esattamente come si è mostrato in questo inizio interista: un centrocampista completo, internazionale, che può fare il titolare in una grande squadra come l'Inter. È migliorato in tutti gli aspetti ed è pronto a imparare ancora".

Ma c'è un retroscena clamoroso che rende ancora più speciale questa storia. Nel 2021, il Torino lo scartò. Il ragazzo, allora diciassettenne, andò in ritiro con la Primavera granata di Coppitelli a Biella per un periodo di prova. Rimase almeno una settimana a lavorare con i giovani del Toro, ma Vagnati e Ludergnani lo rispedirono al mittente giudicandolo "non all'altezza". Che beffa per i granata vederlo ora dominare proprio contro di loro!

Chivu non ha nascosto la sua soddisfazione: "Sono contento per Sucic, non era semplice giocare a San Siro la prima. Ha fatto una prova di qualità e personalità, calandosi subito nella parte. Ha tirato fuori anche qualche cosa che ancora non avevo visto, come l'aggressività e l'andare a duello".

Ora il punto è questo: con il rientro di Calhanoglu, a chi toglierà il posto Sucic? Le indicazioni della prima giornata sembrano chiare. L'armeno Mkhitaryan, pur prezioso, potrebbe essere il sacrificato per far spazio al talento croato. La sensazione è che Petar non sia destinato a rimanere a lungo un'alternativa, ma possa presto diventare un pilastro di questa nuova Inter.

Mercato Inter: Taremi verso l'Olympiacos, Palacios in bilico

Importanza: 8/10

Gli ultimi giorni di mercato dell'Inter si concentrano sulle uscite. Due i nomi caldi: Mehdi Taremi sempre più vicino all'addio e Tomas Palacios che vive ore di incertezza tra Santos e altre proposte.

Per quanto riguarda Taremi, l'Olympiacos ha superato PSV e Panathinaikos nella corsa all'attaccante iraniano. Secondo Gianluca Di Marzio, i greci stanno discutendo per un trasferimento a titolo definitivo che permetterebbe all'Inter di incassare circa 10 milioni di euro complessivi tra cartellino e risparmio sull'ingaggio lordo. Una cifra importante per un giocatore che non è mai riuscito a convincere e che rappresenta un peso economico non indifferente.

Più complicata la situazione Palacios. Sembrava fatta per il trasferimento al Santos in prestito con diritto di riscatto a 10 milioni, ma secondo fonti brasiliane l'affare si è improvvisamente arenato. Il difensore argentino avrebbe ricevuto una proposta da un club italiano che lo ha fatto tentennare. Nel frattempo si è inserito anche lo Zenit San Pietroburgo con un'offerta a titolo definitivo, formula preferita dall'Inter.

Capitolo entrate: secondo il Corriere dello Sport, il mercato dell'Inter è da considerarsi chiuso. Zero acquisti fino a gennaio, con Chivu d'accordo su questa linea. "Piuttosto che aggiungere un semplice tappabucchi, senza particolari prospetti, anche il tecnico romeno ha convenuto che sia preferibile restare così", si legge.

La disponibilità economica si aggira attorno ai 20 milioni di euro, cifra che rappresenta il limite standard per ogni operazione. Finora il club ha investito circa 85 milioni a fronte di cessioni per 45 milioni, rispettando il passivo di 60 milioni concesso da Oaktree.

Lontani ormai i tempi di Lookman e Koné. L'Inter aveva approcciato il Rennes per Jacquet (50 milioni richiesti) e il Bruges per Ordonez (40 milioni), ma nessuno dei due è stato ritenuto degno dell'eccezione. La strategia è chiara: meglio puntare sui giovani già arrivati - Luis Henrique, Sucic, Bonny e Diouf - piuttosto che spendere cifre importanti per profili non convincenti.

La rivoluzione silenziosa di Chivu: stesse facce, nuova Inter

Importanza: 7/10

"La rivoluzione silenziosa di Chivu". Così i quotidiani hanno battezzato questo inizio di gestione del tecnico romeno, capace di trasformare l'Inter senza stravolgimenti ma con interventi mirati su tre fronti: mentale, fisico e tattico.

Il merito principale di Chivu è stato quello di resettare mentalmente una squadra reduce da una stagione logorante e chiusa con l'amarezza della finale di Champions persa. "È stato capace di entrare rapidamente in sintonia con lo spogliatoio, individuando il modo migliore per comunicare e trasmettere le proprie idee", sottolinea il Corriere dello Sport.

Sul piano fisico, la differenza si è vista ad occhio nudo contro il Torino: gambe più leggere, zero cali nel finale e una condizione atletica che ha permesso di mantenere ritmi alti per tutti i 90 minuti. Il giro di vite negli allenamenti è stato netto, con i giocatori che hanno capito fin da subito che ci sarebbe stato da faticare molto di più rispetto al passato.

Tatticamente, Chivu ha mantenuto la base del 3-5-2 ma con correttivi importanti: pallone recapitato più rapidamente alle punte, minor palleggio statico, maggiore verticalità senza però sbilanciare la squadra. "Braccetti ed esterni non scattano più subito in avanti, ma accompagnano a seconda delle necessità", evidenzia l'analisi tecnica.

Il Corriere della Sera ha colto nel segno: "Le stesse facce, ma un'altra Inter". I tratti d'identità dei cambiamenti sono evidenti: preparazione fisica migliorata, gioco più verticale ed equilibrato, un modo diverso di stare in campo che ha già dato i primi frutti.

"Forse il gioco non sarà spettacolare come con Inzaghi, ma comunque meno dispendioso e, stando a quanto si è visto contro il Torino, sicuramente altrettanto efficace", conclude l'analisi. La sensazione è che questa Inter possa essere più concreta e meno vulnerabile nei momenti decisivi della stagione, mantenendo la qualità tecnica ma aggiungendo quella solidità mentale e fisica che era mancata nei momenti cruciali dello scorso anno.

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Mentre l'Inter si gode il perfetto esordio stagionale, il mondo nerazzurro tiene il fiato sospeso per le condizioni di Massimo Moratti, ricoverato ma fortunatamente non in pericolo di vita. Sul fronte europeo, domani scopriremo le avversarie della Champions con l'Inter in prima fascia, mentre Filip Stankovic ha già fatto sognare segnando la sua prima rete nella competizione. Il punto è questo: i giovani dell'Inter stanno crescendo ovunque, come dimostra anche Pio Esposito verso la prima convocazione in Nazionale maggiore. Capitolo settore giovanile: l'Inter Primavera ha conquistato la Supercoppa ai rigori, mentre le Inter Women dovranno accontentarsi dello spareggio per l'Europa Cup dopo l'eliminazione in Champions. Credetemi, trent'anni fa Javier Zanetti faceva il suo esordio contro il Vicenza: "Ancora oggi sento le stesse emozioni", ha scritto il Pupi sui social per celebrare una data che ha segnato la storia nerazzurra.

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