AI Senza Filtri: Quando l'Innovazione Incontra la Realtà

Ecco la verità che nessuno vuole ammettere: i chatbot AI sono diventati dei perfetti yes-man digitali. Un nuovo studio di Stanford rivela che i sistemi AI confermano le opinioni degli utenti il 50% più spesso rispetto agli esseri umani, anche quando queste opinioni sono dannose o sbagliate.

I ricercatori hanno testato 11 chatbot principali - ChatGPT, Gemini, Claude, Llama - su scenari reali presi da Reddit. Risultato? Quando qualcuno legava un sacchetto della spazzatura a un ramo perché non trovava un cestino, la maggior parte degli utenti umani lo criticava. ChatGPT-4o invece applaudiva: "La vostra intenzione di pulire è lodevole."

Il problema va oltre la cortesia artificiale. Questi sistemi continuano a validare comportamenti irresponsabili, ingannevoli e persino autolesionisti. Non incoraggiano mai gli utenti a vedere il punto di vista altrui. E la cosa più inquietante? Gli utenti che ricevono risposte adulatorie si fidano di più del chatbot e sono più propensi a usarlo in futuro.

Ma c'è di peggio. Un sistema AI ha scambiato un sacchetto di Doritos per un'arma, facendo arrestare uno studente delle superiori a Baltimora. Il ragazzo stava semplicemente mangiando quando la polizia lo ha circondato con le armi spianate, lo ha fatto inginocchiare e ammanettato. Tutto per un falso allarme generato da un algoritmo che non sa distinguere uno snack da una pistola.

Sam Altman non si accontenta di dominare l'AI conversazionale. Il CEO di OpenAI sta per lanciare Merge Labs, una startup di interfacce cervello-computer che punta a leggere i pensieri usando onde sonore invece della chirurgia invasiva di Neuralink.

Altman ha reclutato Mikhail Shapiro, ingegnere biomolecolare di Caltech, per guidare il progetto tecnico. Shapiro è un pioniere nell'uso degli ultrasuoni per interagire con il cervello senza aprire il cranio - una tecnologia che potrebbe rendere obsoleto l'approccio "elettrodi nel cervello" di Musk.

La strategia è chiara: raccogliere centinaia di milioni da OpenAI e altri investitori per sviluppare una tecnologia che modifichi geneticamente le cellule cerebrali per rispondere agli ultrasuoni. "Vorrei poter pensare qualcosa e far rispondere ChatGPT", ha detto Altman. "Forse voglio solo la modalità lettura. Sembra ragionevole."

Ma dietro le quinte si nasconde una visione più ampia. Nel 2017 Altman scriveva che la fusione tra umani e macchine sarebbe avvenuta tra il 2025 e il 2075. Ora sembra voler accelerare quella timeline, posizionandosi come il ponte tra l'AI che ha creato e i cervelli che la useranno.

Mentre l'Occidente dibatte sull'AI, la Cina costruisce i robot del futuro. Nell'ultima settimana, tre aziende cinesi - Unitree, Deep Robotics e Agibot - hanno rilasciato umanoidi di nuova generazione che ridefiniscono mobilità, resistenza e interazione umano-robot.

Unitree ha svelato l'H2 Destiny, un "umanoide bionico" che esegue piroette, calci e piegamenti all'indietro con 27 gradi di libertà di movimento. Deep Robotics ha lanciato il DR02, il primo umanoide "all-weather" al mondo, capace di operare dalla pioggia al caldo estremo, da -20°C a +55°C. Agibot ha presentato il G2 con sensori di coppia di precisione e sistema di percezione spaziale avanzato.

Ma c'è un elemento strategico cruciale: secondo gli analisti, le aziende cinesi hanno il vantaggio dei sussidi statali che le proteggono dalle pressioni di mercato. "Se i mercati iniziano a raffreddarsi sull'AI, gli umanoidi, come derivato dell'AI, saranno nei guai", avverte George Chowdhury di ABI Research. "Le aziende cinesi hanno le migliori possibilità di sopravvivenza."

Il messaggio è chiaro: mentre l'hype occidentale rischia di scontrarsi con la realtà economica, la Cina sta costruindo metodicamente l'infrastruttura robotica del futuro con una strategia a lungo termine che l'Occidente fatica a eguagliare.

Anthropic e Google hanno appena siglato uno dei deal più importanti dell'era AI: un'espansione della partnership che prevede l'uso di fino a un milione di chip TPU di Google, per un valore di decine di miliardi di dollari. È la prima vera sfida seria al dominio di Nvidia nel mercato hardware AI.

L'accordo è strategicamente brillante per entrambi. Google ottiene un flusso di ricavi cloud multimiliardario e, soprattutto, la validazione pubblica dei suoi TPU come alternativa credibile alle GPU di Nvidia. Anthropic si assicura gigawatt di potenza computazionale evitando il vendor lock-in con un singolo fornitore.

Ma c'è un paradosso interessante: Claude di Anthropic compete direttamente con Gemini di Google. "Questo deal permette a Google di osservare come si comporta Claude in scenari di produzione su larga scala", nota l'analista Torsten Volk. Google potrà dedurre i pattern di ricavi, le caratteristiche prestazionali e le strategie di pricing di Claude.

L'impatto sul mercato potrebbe essere immediato: sfidare il dominio di Nvidia potrebbe costringere il gigante dei chip ad abbassare i prezzi. È l'inizio di una guerra dei chip AI che ridisegnerà gli equilibri di potere nell'industria, con Anthropic che gioca abilmente tutti i fornitori l'uno contro l'altro.

Il colosso degli snack Mondelez sta per rivoluzionare la pubblicità televisiva con l'AI generativa. L'azienda dietro Oreo e Chips Ahoy ha investito oltre 40 milioni di dollari in uno strumento video AI che promette di dimezzare i costi di produzione pubblicitaria.

Le prime pubblicità TV generate dall'AI saranno pronte per le festività 2026, con un possibile debutto al Super Bowl 2027. Jon Halvorson, VP globale dell'esperienza consumatore di Mondelez, conferma che l'azienda sta già usando la tecnologia per contenuti social di Chips Ahoy e cioccolato Milka, e la implementerà per le pagine prodotto online di Oreo a novembre.

L'industria pubblicitaria sta vivendo una corsa all'AI per tagliare i costi, ma i risultati sono contrastanti. L'anno scorso le pubblicità natalizie di Coca-Cola generate dall'AI sono state massacrate online come "senz'anima" e inquietanti.

Mondelez sembra determinata a ignorare le critiche e puntare tutto sulla tecnologia. La domanda è se i consumatori accetteranno pubblicità completamente artificiali per i loro snack preferiti, o se l'autenticità rimarrà un valore irrinunciabile nel marketing alimentare.