Chivu è il nuovo allenatore: l'eroe del Triplete torna a casa
Riassunto
Giornata di svolta per l'Inter: Chivu diventa il nuovo allenatore dopo che il Como ha blindato Fabregas. L'eroe del Triplete firma un biennale e sarà in panchina al Mondiale per Club. Inzaghi ufficiale all'Al-Hilal con gaffe epica nel video di presentazione. Sul mercato, Hojlund apre al trasferimento mentre Lautaro si scusa ai tifosi per la finale persa.
Chivu è il nuovo allenatore: l'eroe del Triplete torna a casa
Cristian Chivu è il nuovo allenatore dell'Inter. Dopo il tramonto della pista Fabregas, bloccata dal muro del Como, la dirigenza nerazzurra ha virato con decisione sull'ex difensore rumeno, protagonista del Triplete 2010. Una scelta che sa di ritorno alle origini, di continuità con la storia gloriosa del club.
Il punto è questo: quando Fabregas ha detto no (o meglio, quando il Como ha detto no per lui), Marotta e Ausilio non si sono fatti trovare impreparati. Chivu era già nei radar, forte dell'ottimo lavoro svolto al Parma dove ha conquistato una salvezza che sembrava impossibile. Tre vittorie, sette pareggi e tre sconfitte: numeri che raccontano di un allenatore pragmatico, capace di tirare fuori il massimo da una squadra in difficoltà.
La trattativa si è sviluppata in poche ore frenetiche. Mentre Fabregas atterrava a Linate con la bocca cucita (e il suo entourage sbarcava misteriosamente a Milano per un ultimo tentativo), Chivu e il suo agente erano già a Palazzo Parigi per definire i dettagli. Un incontro con Dario Baccin, braccio destro di Ausilio, che ha spianato la strada alla fumata bianca.
Credetemi, la scelta di Chivu non è casuale. L'Inter ha sempre privilegiato la continuità, e chi meglio di un ex giocatore che conosce l'ambiente, che ha vissuto la gloria in prima persona? Il rumeno ha già allenato la Primavera nerazzurra, vincendo lo scudetto di categoria nel 2022. Sa cosa significa vestire questa maglia, cosa rappresenta per i tifosi.
Ora, la firma sul biennale è questione di ore. Chivu sarà in panchina già al Mondiale per Club, con l'esordio fissato per il 17 giugno contro il Monterrey. Un battesimo di fuoco che l'eroe del Triplete affronterà con la consapevolezza di chi ha già scritto pagine indelebili della storia nerazzurra. Stavolta, però, dalla panchina.
Fabregas dice no: il Como fa muro, l'Inter cambia rotta
Il sogno Fabregas si infrange sul muro del Como. Dopo giorni di corteggiamento serrato, con Ausilio volato a Londra per convincere lo spagnolo, la trattativa si è arenata sulla ferma opposizione del club lariano. Una storia che sembrava scritta, ma che ha trovato un finale amaro per i nerazzurri.
La verità è che Fabregas voleva l'Inter a tutti i costi. L'incontro londinese con Ausilio aveva acceso le speranze, ma il presidente Suwarso ha alzato un muro invalicabile: "Abbiamo comunicato il nostro rifiuto direttamente al presidente dell'Inter. Difficilmente qualcuno insisterebbe dopo una risposta così chiara". Parole che hanno chiuso definitivamente ogni spiraglio.
Il catalano si è trovato diviso tra riconoscenza e tentazione. Da una parte il Como, che gli ha dato fiducia e un progetto ambizioso. Dall'altra l'Inter, il palcoscenico più prestigioso per la sua carriera. Le dichiarazioni pubbliche di ieri al convegno londinese ("Credo molto nel progetto a lungo termine del Como") erano dovute al contesto, ma dietro le quinte la situazione era diversa.
Capitolo chiuso? Non del tutto. In serata è sbarcato a Milano l'entourage di Fabregas per un ultimo confronto, ma ormai l'Inter aveva già virato su Chivu. Una scelta che testimonia la capacità della dirigenza di non farsi trovare impreparata, anche quando i piani A saltano all'ultimo momento.
Ora Fabregas resta al Como, probabilmente con un rinnovo di contratto che blinderà ulteriormente la sua posizione. L'Inter, dal canto suo, ha trovato in Chivu una soluzione che unisce competenza e appartenenza. Non sempre i sogni si realizzano, ma a volte la realtà sa essere altrettanto affascinante.
Hojlund nel mirino: l'Inter prepara il regalo per Chivu
L'Inter non perde tempo e pensa già al mercato per Chivu. Con il nuovo allenatore in arrivo, la dirigenza vuole regalare subito un rinforzo di peso in attacco: Rasmus Hojlund del Manchester United è il nome caldo per rinforzare il reparto offensivo nerazzurro.
Il danese ha già dato l'apertura al trasferimento, attratto dall'idea di tornare in Serie A dove aveva brillato con l'Atalanta. Sky Sport conferma che l'Inter è ottimista sulla buona riuscita dell'affare, anche se bisognerà trovare la formula giusta con lo United. I Red Devils vorrebbero una cessione a titolo definitivo, ma i nerazzurri puntano al prestito con diritto di riscatto.
Ora, prestate attenzione: Hojlund non è l'unico nome sul taccuino. C'è anche Bonny del Parma, che ha già lavorato con Chivu e potrebbe rappresentare un'alternativa interessante. Il francese conosce già i metodi del nuovo allenatore nerazzurro, un vantaggio non da poco in fase di ambientamento.
La strategia è chiara: dopo Sucic e Luis Henrique, l'Inter vuole completare il reparto avanzato con un attaccante di prospettiva ma già pronto per il grande salto. Hojlund, a 22 anni, rappresenta l'identikit perfetto: giovane, di qualità, con esperienza internazionale e voglia di rilanciarsi dopo le difficoltà di Manchester.
La trattativa si preannuncia lunga, ma l'Inter ha dalla sua parte la volontà del giocatore e l'esperienza di Ausilio nelle operazioni complesse. Chivu potrebbe ritrovarsi con un attacco rinnovato e di qualità per iniziare la sua avventura sulla panchina nerazzurra.
Inzaghi ufficiale all'Al-Hilal: gaffe epica nel video di presentazione
Simone Inzaghi è ufficialmente il nuovo allenatore dell'Al-Hilal. Il club saudita ha annunciato l'accordo biennale da 26 milioni netti a stagione, rendendo l'ex tecnico nerazzurro l'allenatore più pagato al mondo. Ma la presentazione è stata macchiata da una gaffe clamorosa che ha scatenato l'ironia del web.
Nel video di presentazione, infatti, i sauditi hanno utilizzato l'audio della telecronaca di Piccinini che commentava i gol di Pippo Inzaghi nella finale di Champions 2007 tra Milan e Liverpool. "Inzaghi! Inzaghi! Rete! Rete!" si sente chiaramente nel filmato, ma si riferiva al fratello maggiore, non a Simone. Una svista che non è passata inosservata ai tifosi sui social.
Lo stesso Piccinini ha commentato con ironia: "Devo chiedere i diritti?". L'Al-Hilal ha poi rimosso il video e ne ha pubblicato uno nuovo, corretto, ma ormai la gaffe era diventata virale. Un piccolo incidente che non toglie nulla all'importanza dell'operazione per Inzaghi.
Il tecnico piacentino ha parlato delle sue motivazioni: "Ho sempre seguito l'Al-Hilal perché qui gioca Milinkovic-Savic, un giocatore che ho allenato alla Lazio. Il calcio in Arabia Saudita si sta evolvendo, ho studiato la storia del club".
L'esordio è fissato per il 18 giugno al Mondiale per Club contro il Real Madrid. Un battesimo di fuoco per Inzaghi, che dopo quattro anni all'Inter inizia una nuova avventura con l'obiettivo di vincere il più possibile. E magari, stavolta, con la colonna sonora giusta.
Lautaro si scusa: "Orgoglioso di essere il capitano di questa squadra"
Lautaro Martinez rompe il silenzio dopo la disfatta di Monaco. Il capitano dell'Inter ha pubblicato un lungo messaggio su Instagram per scusarsi con i tifosi e riflettere sulla stagione appena conclusa. Parole che arrivano dal cuore, dopo giorni di riflessione sulla finale persa 5-0 contro il PSG.
"Mi scuso con tutti voi per non essere riuscito a regalarvi quello che era il sogno di tutti noi", scrive il Toro. Un messaggio di grande maturità da parte di chi ha vissuto in prima persona la delusione più cocente della stagione. La tristezza, la delusione, l'amarezza: sentimenti che il capitano ha voluto condividere con la sua gente.
Ma Lautaro non si ferma alle scuse. Rivendica il percorso fatto: "Riportare con tanti sacrifici la nostra squadra in finale di Champions per due volte negli ultimi tre anni voglia dire tanto". Una prospettiva che aiuta a ridimensionare la sconfitta, pur senza cancellarla.
Il riferimento alla frase di Moratti è toccante: "Ci sono giorni in cui essere interisti è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore. Oggi per tutti noi è doveroso esserlo". Parole che testimoniano l'attaccamento alla maglia e la voglia di ripartire.
La risposta dei tifosi è stata immediata e calorosa. Migliaia di commenti di sostegno per un capitano che non ha mai nascosto le difficoltà, ma che ha sempre messo la squadra davanti a tutto. Ora tocca ripartire, con Chivu in panchina e la voglia di riscatto che brucia dentro.
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