Digest Nerazzurro: Chivu debutta con un pari, scoppia il caso Inzaghi
Riassunto
Chivu debutta con un pareggio 1-1 col Monterrey al Mondiale per Club, mostrando primi segnali tattici interessanti ma sprecando l'occasione della vittoria. Scoppia il caso Inzaghi: il CEO dell'Al Hilal rivela che l'accordo era già definito prima della finale Champions, scatenando la furia dell'Inter con Marotta che punge l'ex tecnico. Sul mercato, Bonny sempre più vicino per 22-23 milioni con possibile inserimento di Sebastiano Esposito, mentre Inzaghi debutta col Real Madrid pareggiando 1-1 e replicando alle polemiche.
Chivu debutta con un pari: l'Inter non va oltre l'1-1 col Monterrey
Il punto è questo: l'era Chivu inizia con un mezzo passo falso. L'Inter non va oltre l'1-1 contro il Monterrey nell'esordio al Mondiale per Club, lasciando sul campo la sensazione di un'occasione sprecata. Al Rose Bowl di Pasadena, teatro di tante glorie e dolori del calcio mondiale, i nerazzurri hanno mostrato luci e ombre in una partita che avrebbero dovuto e potuto vincere.
Sergio Ramos, eterno gladiatore del calcio, ha punito una disattenzione difensiva nerazzurra al 25' con un colpo di testa che ha fatto male soprattutto ad Acerbi, sovrastato dall'esperienza del campione spagnolo. Ma l'Inter ha carattere e Lautaro Martinez, sempre lui quando serve, ha ristabilito la parità al 42' su assist di Carlos Augusto, autore di una prestazione convincente sulla fascia sinistra.
Chivu ha mostrato coraggio nei cambi tattici, passando dal 3-5-2 al 3-4-2-1 nella ripresa con l'inserimento di Sucic e alzando Mkhitaryan dietro a Thuram. Una mossa interessante che ha dato più qualità offensiva ma che non ha portato i frutti sperati. I nuovi acquisti Luis Henrique e Sucic hanno fatto il loro esordio senza brillare particolarmente (appena due allenamenti con la squadra, va detto), mentre Sebastiano Esposito ha sprecato una clamorosa occasione nel primo tempo.
Credetemi, questo pareggio sa di occasione mancata. L'Inter ha dominato il possesso palla e creato le occasioni migliori, ma ha peccato di cinismo sotto porta e ha mostrato ancora fragilità sui calci piazzati (la difesa a zona voluta da Chivu è ancora da registrare). Ora la sfida con l'Urawa Red Diamonds diventa già decisiva per il passaggio del turno.
Caso Inzaghi: l'accordo con l'Al Hilal era già definito prima della finale
Capitolo scottante: le rivelazioni del CEO dell'Al Hilal hanno scatenato un terremoto in casa Inter. Esteve Calzada ha confessato alla BBC che l'accordo con Simone Inzaghi era già definito prima della finale di Champions League, con la firma rimandata solo per "rispetto" verso la partita con il PSG. Una bomba che ha mandato su tutte le furie l'ambiente nerazzurro.
Marotta non le manda a dire: "Non corro dietro alle voci, ognuno sa quello che ha fatto", ha tagliato corto il presidente dell'Inter con una frecciata nemmeno troppo velata all'ex tecnico. Parole che sanno di delusione e imbarazzo per come è stata gestita la vicenda. L'Inter si è sentita tenuta all'oscuro di tutto, convinta fino all'ultimo di poter proseguire con Inzaghi.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Roberto Boninsegna è stato durissimo: "Non da professionisti. Trovo ingiusto che il nostro allenatore alla vigilia di una partita così importante avesse già un altro contratto". Anche Ernesto Paolillo ha rincarato la dose: "Inzaghi ha tradito l'Inter, come uomo mi ha deluso molto".
Ora si capisce meglio l'imbarazzo di quella conferenza stampa del 26 maggio, quando Inzaghi ammise pubblicamente di aver ricevuto offerte dall'Arabia. Il confronto con Mourinho è impietoso: il portoghese nel 2010 ebbe la stessa situazione con il Real Madrid, ma non parlò mai pubblicamente di offerte e gestì tutto con maggiore classe.
La verità è che questa vicenda getta ombre sulla finale di Monaco e sul finale di stagione dell'Inter. Difficile non pensare che le attenzioni di quei giorni non fossero rivolte esclusivamente alla gara con il PSG.
Bonny sempre più vicino: l'Inter accelera con la carta Esposito
Ora, prestate attenzione: l'Inter ha fretta di chiudere per Ange-Yoan Bonny e la trattativa con il Parma sta entrando nel vivo. Il francese ha già dato il suo sì convinto ai nerazzurri e l'affare potrebbe chiudersi a breve, con Sebastiano Esposito pronto a fare il percorso inverso come contropartita tecnica.
I numeri parlano chiaro: il Parma valuta Bonny 25 milioni, l'Inter spera di chiudere intorno ai 22-23 milioni più bonus inserendo nell'operazione Sebastiano Esposito. Il giovane attaccante, reduce da una buona stagione all'Empoli e titolare nell'esordio contro il Monterrey, rappresenta la chiave per sbloccare l'affare.
Il regolamento del Mondiale per Club offre una possibilità interessante: ogni squadra può apportare fino a sei modifiche tra il 27 giugno e il 3 luglio, aggiungendo anche due nuovi nomi. Se l'affare si chiudesse rapidamente e l'emergenza in attacco persistesse (con Taremi bloccato in Iran e Thuram acciaccato), Bonny potrebbe addirittura raggiungere l'Inter negli Stati Uniti.
L'operazione ha una logica precisa: Chivu conosce benissimo il giocatore avendolo allenato a Parma, e in questo 21enne l'Inter vede una risorsa enorme per il futuro. Un investimento che guarda avanti, proprio nella filosofia Oaktree di coniugare patrimonio sportivo e finanziario.
Sullo sfondo resta viva anche la pista Hojlund, ma al momento la richiesta del Manchester United (45 milioni) è considerata troppo alta. Bonny rappresenta la priorità immediata per rinforzare un attacco che ha perso Arnautovic e Correa.
Inzaghi replica alle polemiche e pareggia col Real Madrid
Simone Inzaghi non si nasconde e affronta a viso aperto le polemiche seguite alle rivelazioni del CEO dell'Al Hilal. "Se questo è il prezzo da pagare per i miei quattro anni all'Inter, sono felice di farlo", ha dichiarato l'ex tecnico nerazzurro alla vigilia del debutto con l'Al Hilal contro il Real Madrid.
Parole che sanno di nostalgia e rimpianto: "Mi mancherà tutto dell'Inter, anche le accuse più ingiuste che mi sono state rivolte. Per il bene della squadra c'era la convinzione di separarsi anche con società e dirigenza". Una versione dei fatti che stride con le rivelazioni di Calzada, ma Inzaghi tiene il punto sulla sua scelta: "Non c'era nessun'altra squadra che avrei voluto allenare oltre l'Al Hilal".
Sul campo, l'esordio dell'ex Inter è stato convincente. L'Al Hilal ha tenuto testa al Real Madrid pareggiando 1-1 in una partita che i sauditi avrebbero meritato di vincere. Inzaghi ha sorpreso tutti schierando un 4-2-3-1 con Milinkovic-Savic straordinario a centrocampo e Koulibaly gigante in difesa.
Il Real di Xabi Alonso, anche lui all'esordio, ha mostrato ancora i segni di un cantiere aperto. Dopo il vantaggio di Gonzalo Garcia, è stato Ruben Neves su rigore a pareggiare i conti per l'Al Hilal. Nel finale, Bono ha ipnotizzato Valverde dagli undici metri salvando il risultato.
Credetemi, vedere Inzaghi con le sue solite urla e la stessa intensità di sempre fa un certo effetto. L'Al Hilal non è riuscito a fare acquisti nella prima finestra di mercato, ma il tecnico piacentino ha saputo valorizzare quello che aveva a disposizione. Un segnale che il calcio, per lui, non ha segreti.
Le prime mosse tattiche di Chivu: difesa a zona e 3-4-2-1
Capitolo tattico: Cristian Chivu ha iniziato subito a mettere il suo marchio sull'Inter, introducendo novità che vanno oltre il semplice cambio di allenatore. La più evidente è stata l'adozione della difesa a zona sui calci piazzati, abbandonando la marcatura a uomo cara a Inzaghi. Il gol di Sergio Ramos è arrivato proprio da questa situazione, ma il tecnico romeno non ha dubbi sulla bontà della scelta.
Nella ripresa, Chivu ha mostrato coraggio passando dal 3-5-2 al 3-4-2-1, alzando Lautaro e Mkhitaryan dietro a Thuram unica punta. Una mossa interessante che ha dato più qualità offensiva e che potrebbe rivelarsi preziosa in futuro, magari con l'arrivo di un trequartista di ruolo come Nico Paz.
L'armeno è tornato alle origini, riprendendosi quella posizione di esterno d'attacco che aveva agli inizi di carriera. Chivu stravede per Mkhitaryan e lo ha rilanciato dove tutto è iniziato, sfruttando la sua intelligenza tattica e la capacità di legare il gioco.
Walter Sabatini ha benedetto la scelta: "Chivu si è meritato l'Inter, ha dimostrato di essere pronto per raccogliere questa eredità". Il tecnico romeno ha attraversato vari ruoli nel club nerazzurro e conosce l'ambiente come pochi altri.
Le prime impressioni sono positive nonostante il risultato. Chivu ha dimostrato di avere idee chiare e di non voler essere una semplice fotocopia di Inzaghi. Il cambio di filosofia sui calci piazzati e la flessibilità tattica mostrata sono segnali incoraggianti per il futuro. Ora serve tempo per assimilare i nuovi concetti, ma la strada sembra quella giusta.
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Mercato in fermento con Calhanoglu nel mirino del Galatasaray che ha trovato l'accordo col giocatore ma deve convincere l'Inter che chiede 40 milioni. In infermeria si ferma anche Thuram per un affaticamento ai flessori, mentre Pio Esposito è verso il recupero. Sul fronte giovani, Benito Carbone sostituisce Zanchetta alla guida della Primavera nerazzurra. Intanto Paolillo attacca duramente Inzaghi: "Ha tradito l'Inter, come uomo mi ha deluso". Nel settore giovanile, Fabbian piace alla Lazio mentre il Genoa punta Pio Esposito. Zanetti si dice fiducioso: "Grande fiducia in Chivu, una finale Inter-Real sarebbe bella". Sul fronte difensivo, derby a tre per Leoni del Parma con Inter, Milan e Juventus interessate al giovane centrale.
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