Inter batte l'Urawa e si avvicina agli ottavi: Carboni decisivo al 92'
Riassunto
Inter batte Urawa 2-1 in rimonta con Lautaro e Carboni: prima vittoria di Chivu al Mondiale per Club. Carboni segna al 92' nel suo ritorno dopo 8 mesi di stop per infortunio. River fermato 0-0 dal Monterrey: Inter in testa al girone, basterà un punto per gli ottavi. Bonny-Inter vicina alla chiusura per 25 milioni, ma occhio al Napoli. Marotta blinda Calhanoglu: 'Nessuna richiesta ufficiale dal Galatasaray'.
Carboni e Lautaro regalano la prima vittoria a Chivu: Inter batte Urawa 2-1
Finalmente una vittoria che sa di liberazione. L'Inter di Cristian Chivu trova il primo successo al Mondiale per Club battendo 2-1 l'Urawa Red Diamonds in una partita che sembrava maledetta e che invece si è trasformata in una piccola rinascita. Il punto è questo: quando tutto sembra andare storto, quando prendi gol al primo tiro subito e quando la palla non vuole entrare, serve il carattere. E carattere ne hanno mostrato eccome i nerazzurri.
Lautaro Martinez è l'anima di questa squadra. Il capitano argentino ha pareggiato i conti con una rovesciata da manuale, dimostrando ancora una volta di essere l'unico a non aver mai smesso di crederci. Ma la vera magia è arrivata al 92', quando Valentin Carboni - al rientro dopo otto mesi di stop per l'infortunio al crociato - ha segnato il gol della vittoria con il destro, piede che usa praticamente mai. Una rete che vale doppio: per i tre punti e per il simbolo di rinascita che rappresenta.
Credetemi, questa partita racconta molto di più del semplice risultato. L'Inter ha dominato per possesso palla (81,6% contro 18,4%) e occasioni create, ma ha sofferto tremendamente contro una squadra che si è chiusa a riccio dopo il vantaggio di Watanabe. Il problema non è tattico, è mentale: i fantasmi di Monaco sono ancora lì, ben visibili negli occhi di chi quella finale l'ha vissuta sulla propria pelle.
Chivu ha provato il 3-4-2-1 con i fratelli Esposito, poi è tornato al più collaudato 3-5-2. I cambi hanno fatto la differenza: Pio Esposito ha dato sostanza (molto più del fratello Sebastiano), mentre l'ingresso di Carboni e Bastoni ha alzato il livello tecnico. Ora, prestate attenzione: questa squadra ha bisogno di tempo e pazienza, ma la strada intrapresa dal nuovo allenatore sembra quella giusta.
River Plate fermato dal Monterrey: l'Inter ringrazia per la classifica
Il calcio è strano, bellissimo e imprevedibile. Mentre l'Inter sudava contro l'Urawa, dall'altra parte dell'America il River Plate regalava ai nerazzurri un assist involontario pareggiando 0-0 con il Monterrey al Rose Bowl di Pasadena. Un risultato che cambia completamente gli equilibri del Gruppo E e che mette l'Inter in una posizione di vantaggio per la qualificazione agli ottavi.
I Millonarios di Gallardo hanno dominato la partita per lunghi tratti, creando occasioni a ripetizione e sbattendo contro un Andrada miracoloso tra i pali del Monterrey. Il portiere messicano ha negato la gioia del gol a Mastantuono con una parata da antologia e ha tenuto a galla la sua squadra in più di un'occasione. Martinez Quarta ha sprecato l'occasione più clamorosa nel finale del primo tempo, calciando largo da posizione favorevolissima.
Ma la vera notizia per l'Inter arriva dalle squalifiche: il River dovrà affrontare i nerazzurri senza tre titolarissimi. Oltre all'espulso Castaño (doppia ammonizione al 92'), salteranno la sfida anche Perez e Galoppo, entrambi diffidati e ammoniti durante il match. Una mazzata per Gallardo, che perde pezzi importanti proprio nella partita più delicata.
Capitolo combinazioni: ora Inter e River sono appaiate a quota 4 punti, con il Monterrey a 2 e l'Urawa eliminato. All'Inter basterà non perdere contro gli argentini per staccare il pass per gli ottavi. Anche in caso di sconfitta, i nerazzurri passerebbero se il Monterrey non dovesse vincere contro l'ormai inutile Urawa. Insomma, due risultati su tre a disposizione: non male come prospettiva.
Bonny-Inter: fumata bianca in arrivo per 25 milioni
Il mercato dell'Inter entra nel vivo e il primo colpo è praticamente fatto. Ange-Yoan Bonny sarà un nuovo giocatore nerazzurro: mancano solo gli ultimi dettagli per chiudere l'operazione con il Parma sulla base di 25 milioni di euro. Una trattativa che va avanti da settimane e che ora è arrivata ai titoli di coda, con il benestare di tutte le parti in causa.
L'attaccante francese classe 2003 ha già dato il suo sì all'Inter, resistendo anche ai tentativi di inserimento del Napoli. Cristian Chivu lo conosce benissimo: è stato proprio l'attuale allenatore nerazzurro a lanciarlo in Primavera quando era ancora minorenne, e ora lo ritroverà in prima squadra. Un rapporto di fiducia che ha fatto la differenza nella scelta del giocatore.
La formula dell'affare prevede una base fissa di 22-23 milioni più bonus per arrivare ai 25 complessivi. Il Parma vorrebbe la garanzia di incassare l'intera cifra, mentre l'Inter punta sui premi per spalmare l'investimento. Sebastiano Esposito potrebbe essere inserito come contropartita tecnica, valutato 7-8 milioni: al club emiliano piace il profilo dell'attaccante, che si incastrerebbe perfettamente con la filosofia del nuovo tecnico Cuesta.
Bonny rappresenta il futuro dell'attacco nerazzurro: fisico importante (185 cm), tecnica sopraffina e fiuto del gol. Nella scorsa stagione ha messo a segno 12 reti in 36 presenze con il Parma, dimostrando di saper essere decisivo nonostante la giovane età. Il suo ex allenatore Sebastien Dubroca lo paragona a Marcus Thuram per caratteristiche fisiche e tecniche: se il paragone dovesse rivelarsi azzeccato, l'Inter avrebbe fatto un affare d'oro.
Inter-River decisiva: tutte le combinazioni per gli ottavi
Ora viene il bello. L'ultima giornata del Gruppo E si preannuncia thrilling, con tre squadre ancora in corsa per due posti agli ottavi di finale. L'Inter ha il destino nelle proprie mani e può permettersi il lusso di avere due risultati su tre a disposizione contro il River Plate: vittoria o pareggio significano qualificazione matematica.
La situazione è cristallina: Inter e River sono appaiate a quota 4 punti, il Monterrey insegue a 2 con l'Urawa già eliminato a zero. Se l'Inter non perde, passa. Punto. Anche in caso di sconfitta, i nerazzurri si qualificherebbero se il Monterrey non dovesse vincere contro i giapponesi. Considerando che l'Urawa non ha più nulla da chiedere al torneo, lo scenario più probabile è quello di un Monterrey motivato a fare risultato.
Le combinazioni si complicano solo in un caso specifico: se Inter e River pareggiano e il Monterrey vince, tutte e tre le squadre finirebbero a quota 5 punti. A quel punto entrerebbero in gioco i criteri FIFA: scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti, gol segnati negli scontri diretti. Con qualsiasi pareggio da 2-2 in su, Inter e River passerebbero automaticamente per il maggior numero di gol segnati negli scontri diretti rispetto al Monterrey.
Il rischio "biscotto" esiste eccome: un pareggio ad alto punteggio eliminerebbe automaticamente i messicani, che temono proprio questo scenario. Ma attenzione: con lo 0-0 passerebbero Inter e Monterrey, mentre con l'1-1 la qualificazione dell'Inter sarebbe comunque assicurata. Insomma, i conti sono chiari: giovedì notte a Seattle basterà non perdere per continuare a sognare.
I giovani di Chivu: Carboni e Pio Esposito protagonisti della rinascita
La gioventù al potere. Se c'è una cosa che sta emergendo chiaramente da questo Mondiale per Club è il coraggio di Cristian Chivu nel puntare sui giovani. Valentin Carboni e Pio Esposito, entrambi classe 2005, sono diventati i simboli di una nuova Inter che guarda al futuro senza dimenticare il presente.
Carboni ha vissuto una serata da favola: otto mesi dopo l'infortunio al crociato, è tornato in campo e ha segnato il gol della vittoria con il piede "sbagliato". Il destro, che usa praticamente mai, gli ha regalato una gioia immensa e ha fatto esplodere di felicità tutto l'ambiente nerazzurro. "Ringrazio l'Inter, mi ha dato tutto da sempre", ha dichiarato l'argentino a caldo, con gli occhi lucidi per l'emozione.
Pio Esposito ha invece vissuto il suo esordio ufficiale con la maglia dell'Inter tra i "grandi". Undici anni dopo aver indossato per la prima volta la maglia nerazzurra da bambino, ha realizzato il sogno di una vita. "Orgoglioso e onorato di aver esaudito il sogno", ha scritto sui social postando una foto che lo ritrae a otto anni con le mani dietro le orecchie in esultanza.
Chivu li conosce bene entrambi: è stato lui a portare Carboni sotto età in Primavera, è lui che ha creduto nelle qualità di Pio Esposito. Lautaro Martinez ha speso parole al miele per il giovane argentino: "È un bravissimo ragazzo, ha tantissimo futuro. Deve continuare su questa strada, non solo lui ma tutti i giovani ci danno una grande mano".
L'allenatore rumeno sta costruendo un mix perfetto tra esperienza e gioventù: "Nel gruppo c'è bisogno di tutto - ha spiegato -. Di energia fresca, di esperienza, anche di un po' di malizia a volte". La ricetta sembra quella giusta per far rinascere una squadra che ha bisogno di voltare pagina dopo i traumi di fine stagione.
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