INTER, ULTIMO ASSALTO AL NAPOLI: SCUDETTO E CHAMPIONS NEL MIRINO
Riassunto
L'Inter si prepara alla sfida decisiva contro la Lazio con rinnovata fiducia nella corsa scudetto, trovandosi a un solo punto dal Napoli capolista. Inzaghi recupera Pavard, Frattesi e Mkhitaryan, mentre Lautaro Martinez resta indisponibile e viene preservato per la finale di Champions contro il PSG. Il tecnico nerazzurro ha chiarito alla squadra che la priorità è il campionato, rimandando i pensieri sulla Champions. In caso di arrivo a pari punti con il Napoli, si prospetta uno spareggio che crea problemi di calendario, con l'Inter che si oppone all'ipotesi di giocare il 27 maggio, a soli 4 giorni dalla finale europea. Intanto Massimo Moratti, che compirà 80 anni, sogna un doppio regalo tra scudetto e Champions, pur ammettendo che la coppa europea avrebbe "un sapore speciale".
SCUDETTO, CRESCE LA FIDUCIA: CONTRO LA LAZIO RIECCO I TITOLARI
SCUDETTO, CRESCE LA FIDUCIA: CONTRO LA LAZIO RIECCO I TITOLARI
Dopo due giorni di stacco, oggi pomeriggio Inzaghi riabbraccerà i suoi ragazzi per iniziare a preparare la sfida con la Lazio. E sapete cosa? Ad Appiano si respira un'aria completamente diversa rispetto a una settimana fa: quello scudetto che sembrava ormai perduto è tornato più che mai possibile. L'ottimismo tipico di chi era dato sportivamente per morto e invece è risorto (e non è una cosa da poco, credetemi).
Il punto è questo: qualcosa cambierà anche nelle valutazioni per quanto riguarda la gestione della rosa? Secondo le indiscrezioni, è assai probabile che non si vedrà il turnover massiccio di Torino. Considerando che l'ultima giornata sarà anticipata a metà della prossima settimana (giovedì 22?), i giorni tra Lazio e Como saranno appena 4. E allora Inzaghi dovrà capire bene come dosare le energie, perché poi il 31 ci sarà l'ultimo grande atto della Champions.
Domenica, dal 1', dovrebbe rivedersi Thuram assieme a Taremi (che finalmente sta dando segnali di vita dopo una stagione complicatissima). Tra i pali riecco Sommer, pilastro al pari di Acerbi. Con loro, dall'inizio, anche Barella e Calhanoglu. Poi uno tra Frattesi (quasi recuperato) e Zielinski. E con le alternative che hanno fornito ottime risposte a Torino, il tecnico adesso si sente coperto.
Capitolo calendario: se il Napoli non dovesse chiudere i conti scudetto nella prossima giornata, ogni discorso sarebbe rimandato agli ultimi 90 minuti del campionato. E per la Lega Serie A sarebbe tutt'altro che facile stabilire date e orari del 38esimo turno. Due le ipotesi sul tavolo: anticipare a giovedì 22 sia Napoli-Cagliari che Como-Inter e prevedere per domenica 25 lo spareggio, oppure giocare sabato e fissare lo spareggio martedì 27, a soli 4 giorni da Monaco. Impensabile per l'Inter, che giustamente si oppone. Insomma: un caos. Ma prima pensiamo a battere la Lazio, poi si vedrà.
INZAGHI, IL MOTIVATORE: TESTA SOLO ALLA LAZIO, PER MONACO C'È TEMPO
INZAGHI, IL MOTIVATORE: TESTA SOLO ALLA LAZIO, PER MONACO C'È TEMPO
Mancano 180 minuti alla fine del campionato, escludendo un clamoroso spareggio. Due partite nelle quali l'Inter spera di concludere il sorpasso sul Napoli che pareva ormai una chimera, ma il 2-2 casalingo di Conte con il Genoa ha rimesso tutto in discussione. E allora Inzaghi, che ieri ha riabbracciato i suoi dopo il meritato riposo, ci crede. E non poco.
Tutta la squadra è ottimista: sa di potersi giocare carte importanti per il tricolore prima di pensare alla finale di Champions. Lo scudetto adesso è l'obiettivo immediato, poi testa a Monaco. Il tecnico e il suo staff hanno trasferito ieri un paio di concetti al gruppo: non è questo il momento di pensare alla Champions, c'è un obiettivo da centrare e contro la Lazio servirà un'attenzione massimale. E poi: tensione massima, con l'idea che tutto può essere guadagnato e nulla perso.
Insomma, il concetto è chiaro: i ribaltoni possono esserci, ma l'Inter deve farsi trovare pronta per approfittarne. Servirà dunque trovare la programmazione corretta visto che poi il match con il Como sarà anticipato probabilmente a giovedì 22, avendo poi oltre una settimana per preparare la finale di Champions. La testa adesso è a una volata in cui l'Inter ha recuperato terreno quando meno l'aspettava. E quelle facce sorridenti di domenica sera, al rientro da Torino, ieri ad Appiano si sono trasformate in concentrazione. Monaco è troppo lontana. C'è uno scudetto che è stato bello portare sul petto e l'idea di fare il bis proprio non dispiace.
Curioso come questa sfida con la Lazio rappresenti un vero e proprio romanzo per Inzaghi: ventidue anni filati tra campo e panchina a Roma, dove torna spesso, anche per tagliarsi i capelli dal solito barbiere della Collina Fleming (le radici non si dimenticano, eh). L'addio era stato traumatico, trascinato per mesi e consumato nella notte tra il 26 e il 27 maggio 2021. Ma diciamoci la verità: se non avesse avuto la forza e il coraggio di lasciare la Lazio, non avrebbe vinto tanto e la sua carriera non si sarebbe impennata con uno scudetto e due finali Champions in tre anni. Ora, però, è il momento di mettere da parte i sentimenti: c'è uno scudetto da inseguire.
RECUPERI IMPORTANTI: PAVARD, FRATTESI E MKHITARYAN PRONTI PER LA LAZIO
RECUPERI IMPORTANTI: PAVARD, FRATTESI E MKHITARYAN PRONTI PER LA LAZIO
Ottime notizie per Inzaghi da Appiano Gentile: ad eccezione di Lautaro, contro la Lazio, il tecnico nerazzurro potrà riabbracciare Pavard, Frattesi e Mkhitaryan. Sfruttando proprio la giornata di stacco, gli infortunati si sono presentati al centro sportivo nerazzurro per accelerare il loro recupero e i risultati sono stati eccellenti (quando si dice che la fortuna aiuta gli audaci, no?).
Le indicazioni sono molto positive, ragionando in ottica Lazio: tutti e tre ieri hanno proseguito con un lavoro differenziato rispetto ai compagni, ma già per l'allenamento di oggi sono attesi a un rientro in gruppo almeno parziale, propedeutico al ritorno definitivo a pieno regime. Questo significa che, a meno di contrattempi, tutti saranno convocati per domenica.
Probabilmente nessuno di loro sarà titolare, ma partendo dalla panchina saranno un'opzione in più per Inzaghi, anche per gestire i minutaggi di chi invece giocherà dal 1'. Entro venerdì, tutti e tre torneranno in gruppo e, salvo contrattempi, si renderanno disponibili per la partita contro la squadra di Baroni. Tutto sarà gestito con cautela da Inzaghi e dal suo staff, evidentemente, però è chiaro che, con il Napoli a un solo punto di distanza, qualcosa cambia nell'avvicinamento alle partite.
Per Inzaghi una notizia eccellente sia per la corsa scudetto che in vista della finale di Monaco di Baviera con il Psg, quando certamente riavrà anche il capitano. L'obiettivo, adesso, è anche quello di portare tutti alla migliore condizione possibile per questo finale di stagione nel quale i nerazzurri si giocano tutto. In particolare Pavard, assente dallo scorso 27 aprile.
Lautaro, invece, sta seguendo un programma personalizzato e nessuno intende rischiare: i tempi saranno rispettati e il Toro sarà pronto per Como, una sorta di 'tagliando' prima del Psg. Ma la domanda è: non sarebbe meglio preservarlo del tutto per la finale di Champions? Vedremo cosa deciderà Inzaghi, che intanto può sorridere per i tre recuperi.
CHAMPIONS, LAUTARO CONSERVATO PER IL PSG: NIENTE LAZIO
CHAMPIONS, LAUTARO CONSERVATO PER IL PSG: NIENTE LAZIO
Lautaro Martinez non ci sarà contro la Lazio. Il programma di recupero dell'argentino non prevede, infatti, che torni ad allenarsi con i compagni di squadra questa settimana, ma la prossima. L'idea del calciatore, di Inzaghi e dello staff medico nerazzurro è che il ragazzo sia al 100% e titolarissimo contro il Psg, motivo per cui solo nei prossimi giorni si deciderà l'eventuale minutaggio nell'ultima partita contro il Como (che dovrebbe disputarsi giovedì 22).
Nella giornata di ieri Lautaro ha svolto una seduta personalizzata. Stessa cosa per Pavard, Frattesi e Mkhitaryan che però hanno lavorato sul campo e giovedì faranno parte del lavoro con il gruppo per poi fare nella giornata di venerdì l'intera seduta con i compagni e tornare a disposizione con la Lazio. O almeno questo è l'obiettivo. Ma il capitano, come detto, avrà bisogno di più tempo.
Nonostante al termine della sfida contro i granata Simone Inzaghi non avesse usato parole che facessero trasparire ottimismo sui possibili recuperi degli indisponibili, contro la Lazio il tecnico dei nerazzurri dovrà fare certamente a meno del numero 10 argentino – per cui è stato stilato un programma di recupero in direzione dell'ultima giornata di Serie A contro il Como, pre finale di Champions - mentre può sperare nel recupero degli altri tre giocatori inutilizzabili contro il Torino, per lo meno per la panchina.
E a proposito di Champions, l'ex centrocampista del Paris Saint-Germain dal 1991 al 1995, Valdo, non può che sperare nel trionfo dei francesi nella finale contro l'Inter: "Ovviamente spero nel PSG, penso che meriti di vincere per tutto quello che ha fatto", ha dichiarato. Prima di elencare le insidie che i nerazzurri possono presentare nell'ultimo atto della competizione in programma il 31 maggio a Monaco di Baviera: "Per me l'Inter è una grande squadra, dura da battere. Mi piace molto Barella, così come considero pericolosissimi Lautaro e Thuram". Ma la domanda è: il PSG senza Mbappé è davvero più forte? Inzaghi e Luis Enrique sembrano concordare sul fatto che il collettivo possa essere più importante delle individualità. Vedremo chi avrà ragione.
MORATTI COMPIE 80 ANNI: "CHAMPIONS SPECIALE, MA ANCHE LO SCUDETTO..."
MORATTI COMPIE 80 ANNI: "CHAMPIONS SPECIALE, MA ANCHE LO SCUDETTO..."
Venerdì prossimo Massimo Moratti spegnerà 80 candeline e allora l'occasione è ghiotta per chiedere un regalo alla sua Inter. Le parole dell'ex presidente nerazzurro non lasciano spazio a interpretazioni: "Anche se possiamo centrare entrambi, mi sembra di capire che due regali non me li concede... Vincere un secondo scudetto di seguito mi piacerebbe molto, ma è chiaro che la Champions League ha un sapore speciale. Il regalo allora lo lascio scegliere a chi lo fa..." (che eleganza, signori).
Moratti, a quale Inter è più affezionato e perché? "La Grande Inter di mio padre era un esempio e mi resta nel cuore, era l'equivalente dei Beatles. Unica come quel quartetto che sconvolse un'epoca particolare. Non riuscirei a fare abbinamenti musicali con tutte le altre squadre che poi ho avuto da presidente". E' legato anche alle Inter che non hanno vinto? "Beh, dipende da cosa s'intende. Quella del Triplete ha fatto la storia, ma sono affezionato anche ai meravigliosi ragazzi del '98 che non vinsero lo scudetto soltanto per una "ladrata" della Juve".
Inutile quindi chiederle quale avversario l'ha fatta più disperare. "La Juventus in quegli anni era un muro, faceva disperare nel senso che toglieva la speranza per quello che c'era dietro. C'era questo muro oltre il quale non si poteva andare. Quando ci siamo riusciti abbiamo vinto tutto. Calciopoli resta una delle pagine più brutte del nostro calcio, da dimenticare. All'estero non ho mai avuto un nemico fisso, anche se il Manchester United ci ha fatto soffrire".
Più probabile vincere scudetto o Champions? "Dico lo scudetto, in una finale di Champions può succedere di tutto. Di là ci sono due partite, pur con l'avversario avanti di un punto". Un pensiero a Thohir e Zhang che hanno rappresentato il dopo Moratti. "Specialmente Steven ha ottenuto risultati importanti riportando l'Inter in alto e centrando due finali europee. Anche se poi bisogna vincerle... Ogni tanto Thohir si fa vivo, mentre Zhang si scrive con i miei figli".
Inter-Barcellona: lei ci credeva ancora prima che segnasse Acerbi? "No, perché la squadra sembrava assolutamente abbandonata. Un po' anche dai tifosi. Poi è partito quel pallone incredibile di Acerbi che ha ridato energia a tutti e cambiato la storia". Lautaro non doveva nemmeno giocare e invece ha fatto un gol e si è procurato un rigore. "Capitano vero. Che va a combattere in ogni zona del campo. Un altro bell'esempio di attaccamento. Anche se credo che in finale il giocatore che possa spaccare la partita sia Thuram. Quando parte lui..."
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