Inter
27 maggio 2025

La settimana che può cambiare tutto: finale di Champions e futuro di Inzaghi

Riassunto

L'Inter inizia la settimana più importante della stagione verso la finale di Champions contro il PSG, con Inzaghi che ha ritrovato il gruppo al completo e tutti i big disponibili. Parallelamente, il futuro del tecnico resta in bilico tra l'offerta monstre dell'Al-Hilal (50 milioni per 3 anni) e la volontà dell'Inter di blindarlo con garanzie tecniche ed economiche. Nel frattempo, il Napoli festeggia lo scudetto ma Conte tiene tutti col fiato sospeso sul suo futuro, mentre Thuram si prepara alla sfida più importante della carriera contro la squadra della sua città natale.

Monaco chiama, l'Inter risponde: inizia la settimana della vita

Importanza: 10/10

Credetemi, quando si parla di settimane che possono cambiare la storia di un club, questa è una di quelle. L'Inter ha iniziato ieri la marcia di avvicinamento alla finale di Champions League contro il PSG, e già dalle prime ore ad Appiano Gentile si respirava un'aria diversa. Il punto è questo: dopo due giorni di riposo per metabolizzare l'amarezza dello scudetto sfumato, ora c'è solo Monaco di Baviera nella testa di tutti.

Inzaghi ha ritrovato il gruppo al completo e le notizie dall'infermeria sono più che incoraggianti. Pavard e Zielinski si sono allenati regolarmente, mentre Lautaro Martinez - che era già disponibile per Como - ha confermato di essere al 100%. "Sono pronto", ha dichiarato il capitano, e quando il Toro dice così, c'è da credergli.

Il Media Day UEFA ha portato ad Appiano circa 200 giornalisti da tutto il mondo (una cifra che fa capire la portata dell'evento), e le parole di Inzaghi sono state quelle di un allenatore che sa perfettamente cosa significa questo appuntamento. "Abbiamo fatto un percorso grandissimo eliminando Bayern e Barcellona - ha spiegato il tecnico piacentino -. Ora ci manca l'ultimo passo per scrivere davvero la storia".

Capitolo PSG: Luis Enrique ha costruito una squadra temibile, ma l'Inter di oggi non è quella di Istanbul 2023. L'esperienza di quella finale, per quanto dolorosa, ha insegnato molto a questo gruppo. Come ha sottolineato Darmian: "Quella partita ci ha dato la consapevolezza che ci mancava". E quando un veterano come Matteo parla di consapevolezza acquisita, significa che qualcosa di importante è cambiato nella testa di questi ragazzi.

Ora iniziano quattro giorni di preparazione maniacale, poi la rifinitura all'Allianz Arena. Sabato 31 maggio, ore 21: l'Inter si gioca il trofeo che manca da 15 anni.

Thuram e la rivincita del figlio d'arte: "Spero di spiegare a papà come si vince"

Importanza: 9/10

Ora, prestate attenzione a questa storia, perché ha tutto il sapore del destino che si diverte a scrivere pagine incredibili. Marcus Thuram si prepara ad affrontare il PSG, la squadra della città dove è cresciuto, e lo fa con una frase che vale più di mille discorsi tattici: "Spero di spiegare a papà come si vince una Champions".

Lilian Thuram, leggenda del calcio francese, non ha mai alzato la coppa dalle grandi orecchie. Il figlio Marcus ha l'occasione di riuscire dove il padre non è mai arrivato, e lo farà proprio contro una squadra francese. Il calcio, a volte, scrive storie che nemmeno il miglior sceneggiatore riuscirebbe a inventare.

Ma andiamo oltre la suggestione familiare. Thuram ha ammesso con onestà che il suo rendimento nella seconda parte di stagione non è stato all'altezza della prima: "No, non è stato buono come nei primi mesi". Tuttavia, nelle partite che contano davvero - quelle di Champions - il francese ha sempre risposto presente. E sabato avrà 90 minuti (forse di più) per dimostrare che i momenti importanti sono fatti per i giocatori importanti.

Accanto a lui, Darmian ha parlato da veterano che sa cosa significa arrivare a certi appuntamenti: "Per me che può essere l'ultima volta, voglio godermi questi momenti". Parole che pesano come macigni e che fotografano perfettamente lo spirito di un gruppo che sa di avere tra le mani un'occasione irripetibile.

Il PSG? "Una squadra fortissima, non solo davanti", ha spiegato Darmian. Ma l'Inter di oggi ha dimostrato di saper battere chiunque quando conta davvero. E Marcus Thuram, con quella frase su papà Lilian, ha già vinto la partita delle emozioni.

Napoli in festa, ma Conte tiene tutti col fiato sospeso

Importanza: 8/10

Capitolo scudetto: il Napoli ha festeggiato per le strade della città il quarto tricolore della sua storia, ma le parole di Antonio Conte hanno lasciato più di qualche interrogativo sul futuro. "La passione che c'è qui è difficile trovarla da altre parti", ha detto il tecnico salentino durante la sfilata sul bus scoperto. Frase bellissima, ma che suona anche come un addio mascherato.

La festa è stata da brividi: McTominay che crolla in lacrime ripetendo "I'm so happy", Lukaku che grida "I'm the best one" dopo il gol del 2-0 al Cagliari, e Conte che arriva in campo già con gli occhi lucidi. Il punto è questo: quando vinci uno scudetto partendo da un decimo posto, le emozioni sono amplificate all'ennesima potenza.

Ma dietro la gioia si nascondono le tensioni. L'abbraccio tra Conte e De Laurentiis a fine partita è sembrato più un saluto che una celebrazione. E quando Lukaku dice "Bisogna fare di tutto per convincere Conte a restare", significa che il problema esiste eccome.

La Juventus aspetta, Allegri è pronto per il Napoli, e Conte si trova nel mezzo di un intreccio che potrebbe ridisegnare le panchine della Serie A. Credetemi, quando un allenatore vince lo scudetto e il giorno dopo si parla del suo possibile addio, significa che qualcosa si è rotto definitivamente.

Intanto l'Inter osserva da lontano, concentrata sulla sua finale ma consapevole che il duello con Conte potrebbe non essere finito qui. Perché il calcio, si sa, è fatto di cicli che si chiudono e altri che iniziano. E questo scudetto del Napoli potrebbe essere l'ultimo capitolo di una storia, non il primo di un nuovo libro.

Al-Hilal chiama Inzaghi: 50 milioni per dire addio al grande calcio

Importanza: 8/10

Ora, prestate attenzione a questa storia che ha dell'incredibile: l'Al-Hilal ha messo sul piatto 50 milioni di euro per tre anni per portare Simone Inzaghi in Arabia Saudita. Cinquanta milioni. Una cifra che fa girare la testa a chiunque, anche a chi ha appena portato l'Inter in finale di Champions League.

La notizia più clamorosa? La moglie di Inzaghi, Gaia Lucariello, è volata a Riad per visitare la città e le strutture scolastiche per i figli. Il calcio moderno è anche questo: quando le offerte diventano "indecenti" (come le ha definite qualcuno), anche le famiglie più radicate iniziano a riflettere seriamente.

Ma c'è un dettaglio che cambia tutto: Inzaghi ha rimandato ogni decisione a dopo la finale di Monaco. "Sarebbe folle pensarci ora", ha detto in conferenza stampa, aggiungendo però che "ci sono richieste dall'Italia, dall'estero e dall'Arabia". Traduzione: il mercato si è accorto che Simone Inzaghi è diventato uno degli allenatori più richiesti al mondo.

L'Inter, dal canto suo, non ha intenzione di mollare facilmente. Marotta ha parlato di "rapporto ottimo" e di "ciclo non finito", ma sa benissimo che contro certi numeri è difficile competere. Il punto è questo: se Inzaghi dovesse vincere la Champions, il suo potere contrattuale diventerebbe enorme. Se dovesse perderla, l'Arabia potrebbe diventare una tentazione ancora più forte.

Intanto, il figlio Tommaso (agente della scuderia Pastorello) fa da intermediario in questa trattativa surreale. Perché sì, è surreale che un allenatore a 49 anni, nel pieno della carriera, possa seriamente pensare di lasciare l'Europa per l'Arabia. Ma quando i soldi parlano così forte, anche i sogni più grandi possono vacillare.

Marotta blinda Inzaghi: "Il ciclo non è finito, ma servono garanzie"

Importanza: 7/10

Capitolo futuro: Beppe Marotta ha parlato da presidente che sa perfettamente cosa ha tra le mani. "Il rapporto con Inzaghi è ottimo, il ciclo non è finito", ha dichiarato durante il Media Day, ma ha aggiunto una frase che vale più di mille discorsi: "È normale che un allenatore voglia sentirsi dire alcune cose dalla società".

Traduzione: Inzaghi vuole garanzie. Non solo economiche (quelle arriveranno), ma soprattutto tecniche. Dopo quattro anni di miracoli con budget limitati, il tecnico piacentino chiede investimenti più corposi e un progetto che si rilanci davvero. Il punto è questo: vincere due finali di Champions in tre anni con questa Inter è stato straordinario, ma ora serve il salto di qualità definitivo.

Marotta ha anche fatto i conti della stagione: "Abbiamo giocato 19 partite in più del Napoli, l'equivalente di un girone di campionato". Una giustificazione per lo scudetto perso che suona anche come un messaggio: se vogliamo competere su tutti i fronti, servono investimenti adeguati.

L'Arabia Saudita? "Ci sono richieste, ma ora è folle pensarci", ha tagliato corto Inzaghi. Ma tutti sanno che dopo il 31 maggio inizierà il vero confronto tra le parti. L'Inter ha già pronto un piano: contratto fino al 2028 con ingaggio che potrebbe salire a 7-8 milioni bonus compresi. Cifre importanti, ma lontane anni luce dai 50 milioni sauditi.

Credetemi, questa finale di Champions vale molto più di un trofeo. Vale il futuro di Inzaghi, vale il progetto Inter, vale la credibilità di un club che vuole tornare stabilmente ai vertici europei. Sabato 31 maggio non si gioca solo una partita: si gioca il destino di tutti.

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Mentre l'attenzione è tutta concentrata su Monaco, non mancano gli sviluppi interessanti nel panorama calcistico. Spalletti ha diramato la lista dei 27 convocati per le qualificazioni mondiali contro Norvegia e Moldova, con il ritorno di Acerbi e cinque interisti chiamati. Sul fronte mercato, la Roma incontra il Milan per discutere il futuro di Saelemaekers, mentre Carlos Augusto torna tra i convocati del Brasile nella prima lista di Ancelotti. Curiosità tennistica: Sinner diplomaticamente tifa Italia per la finale, mentre Alcaraz conferma il suo sostegno al PSG. Infine, San Siro aprirà le porte per un maxischermo dedicato ai tifosi che non sono riusciti ad andare a Monaco.

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