SCUDETTO VOLATA FINALE: INTER COL FIATO SUL COLLO DEL NAPOLI
Riassunto
L'Inter si prepara alla sfida contro la Lazio con la formazione migliore possibile, tenendo viva la speranza scudetto dopo il passo falso del Napoli contro il Genoa. Solo un punto separa le due squadre a due giornate dalla fine. Conte sente la pressione e ammette che vincere a Napoli ha un valore storico diverso rispetto ai grandi club. Inzaghi recupera Mkhitaryan ma dovrà fare a meno di Frattesi e Lautaro. Intanto il PSG, prossimo avversario in finale di Champions, mostra i muscoli con una vittoria per 3-1 contro l'Auxerre trascinato da una doppietta di Kvaratskhelia.
LOTTA SCUDETTO: UN PUNTO DI DISTACCO E DUE PARTITE AL CARDIOPALMA
SIGNORE E SIGNORI, CI SIAMO. Il campionato è arrivato al momento della verità e, credetemi, nessuno avrebbe immaginato un finale così al cardiopalma. Napoli 78, Inter 77: un solo punto a separare le due contendenti quando mancano 180 minuti alla fine. E stasera si gioca in contemporanea, con gli azzurri impegnati a Parma e i nerazzurri che ospitano la Lazio a San Siro.
Il punto è questo: fino a una settimana fa lo scudetto sembrava ormai indirizzato verso Napoli, ma quel clamoroso pareggio col Genoa ha rimesso tutto in discussione. Inzaghi ci sperava, ma non pensava certo che il campionato si riaprisse mentre l'Inter tornava in pullman da Torino guardando sul tablet il Napoli fermato sul pareggio. E ora? Ora la pressione è tutta sugli uomini di Conte, che sentono il fiato sul collo dei campioni d'Italia.
Capitolo pronostici: gli esperti si dividono. Massimo Mauro è convinto che "il Napoli è avanti e ci resterà", mentre Simone Braglia rincara la dose: "Sono convinto che vincerà il Napoli. E l'Inter anche se vince con la Lazio, per me non prenderà punti a Como". Mauro Milanese aggiunge: "Il punto di vantaggio del Napoli a due gare dalla fine è tanta roba".
Ma attenzione, perché in questo finale di stagione entrano in gioco anche gli ex. Christian Chivu e Marco Baroni, tecnici di Parma e Lazio, sperano di poter fare un favore ai loro ex club. E i tifosi? Giocheranno un ruolo fondamentale. Come ha ricordato Roberto Sosa: "Se la Lazio fa un gol sarà un boato dei tifosi del Parma, così come a San Siro se fa un gol il Parma".
La verità è che in questo momento l'Inter ha il vento in poppa ed essere in corsa per il campionato può essere un bene anche per la Champions: la squadra è obbligata ad essere viva fino all'ultimo secondo. E se si arrivasse a pari punti? Lo spareggio si giocherebbe in partita secca a San Siro, in virtù della migliore differenza reti dell'Inter rispetto al Napoli.
Insomma, amici miei, tenetevi forte perché queste ultime due giornate saranno un'autentica montagna russa di emozioni. E io, da interista, non posso che sperare in un finale da favola.
INTER-LAZIO: INZAGHI SCHIERA I TITOLARISSIMI PER TENERE VIVO IL SOGNO SCUDETTO
NIENTE CALCOLI, NIENTE TURNOVER. Simone Inzaghi ha deciso: contro la Lazio scenderà in campo la miglior Inter possibile. Lo scudetto è tornato a essere una possibilità reale per i nerazzurri e il tecnico piacentino non vuole lasciare nulla al caso. Durante l'allenamento di ieri pomeriggio alla Pinetina, Inzaghi ha provato la sua formazione tenendo fuori solo 2 degli 11 titolarissimi: Pavard (ancora non pronto per partire dall'inizio dopo aver recuperato dal guaio alla caviglia) e Lautaro (tornerà in gruppo solo la settimana prossima).
La notizia più importante arriva dal centrocampo: Henrikh Mkhitaryan è completamente ristabilito. Il centrocampista armeno può addirittura ambire ad una maglia da titolare nella cruciale sfida contro i biancocelesti al posto di Piotr Zielinski. Una pedina fondamentale che torna a disposizione nel momento più delicato della stagione (e chi conosce Micki sa quanto possa essere decisivo in queste partite).
Per quel che concerne il resto della formazione, davanti a Yann Sommer spazio a Yann Bisseck, Francesco Acerbi e Alessandro Bastoni. Denzel Dumfries e Federico Dimarco agiranno sulle fasce mentre Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu completeranno il centrocampo. Davanti Marcus Thuram sarà affiancato da Mehdi Taremi, che nelle ultime settimane sta finalmente mostrando il suo valore.
Non ci sarà invece Davide Frattesi, che si è allenato individualmente e a parte rispetto ai compagni di squadra. Il centrocampista non sarà a disposizione per la sfida contro la Lazio, così come il capitano nerazzurro Lautaro Martinez, come previsto dal suo programma di recupero.
La Lazio, dal canto suo, arriva a questa sfida con qualche defezione importante. Oltre agli squalificati Zaccagni e Pellegrini, infatti, sono in infermeria anche Lazzari e Patric (stagione già finita). Da valutare le condizioni di Isaksen e Tavares per i noti problemi muscolari che li affliggono.
Insomma, amici miei, stasera a San Siro ci aspetta una partita da vivere col fiato sospeso. E voi, siete pronti a soffrire insieme a me?
CONTE SENTE LA PRESSIONE: "A NAPOLI UNO SCUDETTO È STORIA, NON COME PER I GRANDI CLUB"
ANTONIO CONTE È SOTTO PRESSIONE. Inutile girarci intorno, il pareggio col Genoa ha cambiato tutto. E nella conferenza stampa alla vigilia della sfida col Parma, il tecnico del Napoli ha mostrato tutti i segni di chi sente il peso di una città intera sulle spalle.
"Normalità e senza ansia? Non direi", ha esordito Conte con la faccia di chi di normale in questo momento non ha proprio nulla. "Stiamo arrivando alla fine della stagione con la fortuna di giocare qualcosa di importante, non all'insegna della normalità. Il nostro obiettivo l'abbiamo già raggiunto, ed era quello di tornare in Champions togliendo un posto alle squadre che l'anno scorso ci avevano distanziato. Sicuramente quell'obiettivo è stato raggiunto. Rimane da vedere quanto fastidio vorremo dare fino alla fine del campionato. Solo chi non ha giocato nulla può affermare la normalità".
Il punto è che Conte sa benissimo che vincere a Napoli ha un sapore diverso rispetto a qualsiasi altra piazza: "Per i grandi club uno Scudetto in più o in meno non è che cambia tanto la vita, per una piazza come Napoli è storico, basti pensare che due anni fa non lo vinceva da 30 anni, da Maradona". E poi aggiunge: "Chi è abituato vive più serenamente tutto l'ambiente, chi non lo vive spesso è tutto l'ambiente che diventa molto ansioso, carico di tensione".
Ma la frase che più di tutte fa capire lo stato d'animo del tecnico leccese è questa: "Io sento una grande responsabilità, fin troppa. Sulle mie spalle gravita un peso ben importante. Penso di avere spalle grandi di poter gestire queste situazioni. Non posso negare di avere un bel carico che in altre piazze non hai".
E poi la metafora della torta, che Conte utilizza per spiegare quanto fatto finora: "Ci hanno chiesto una bella torta e noi l'abbiamo fatto e presentata. Ritorno con 4 giornate d'anticipo in Champions che per il club e tutti è vita. Essere tra le prime due a partecipare alla Supercoppa, aver rivalorizzato la rosa che l'anno scorso aveva perso tanto, aver creato euforia ed entusiasmo, tutti sold-out ad ogni partita in casa. La torta l'abbiamo preparata, è bella, adesso c'è da mettere la ciliegina e sembra una cosa piccolina, ma poi rappresenta la storia, essere ricordati per sempre a Napoli".
Insomma, Conte sa che il Napoli è favorito, ma sa anche che la pressione può giocare brutti scherzi. E noi interisti, credetemi, non possiamo che sperare in un altro passo falso degli azzurri.
PSG, KVARATSKHELIA SHOW CONTRO L'AUXERRE: DOPPIETTA DEL GEORGIANO IN VISTA DELLA FINALE
PROVE DI FINALE per il Paris Saint-Germain in vista della sfida contro l'Inter. A due settimane dall'ultimo atto di questa prima edizione della nuova Champions League - che si disputerà sabato 31 maggio all'Allianz Arena di Monaco di Baviera - la formazione parigina ha disputato l'ultimo turno di campionato, contro l'Auxerre. E il protagonista assoluto è stato Khvicha Kvaratskhelia, autore di una doppietta decisiva.
Nonostante la poca valenza della partita, visto che il PSG ha già vinto il campionato con ben sei turni d'anticipo e Les Bleu et Blanc non si giocano più nulla, essendo decimi in classifica, Luis Enrique ha comunque deciso di non optare per un maxi-turnover, come ci si poteva aspettare. Il tecnico spagnolo ha, infatti, schierato il miglior undici possibile, con tanto di pesi massimi in attacco come: Barcola, Dembélé, Kvaratskhelia. Una scelta forte, che suona come una prova di finale.
La gara è iniziata in salita per i parigini, che al 30' del primo tempo si sono trovati in svantaggio, per il goal messo a segno da Sinayoko. Nella ripresa, però, ci ha pensato Kvaratskhelia a rimettere in partita il PSG, con un gran goal dalla distanza. Al 67', poi, è arrivato il raddoppio di Marquinhos che ha svettato su calcio d'angolo. All'80' il neoentrato Goncalo Ramos ha sbagliato un calcio di rigore, fallendo il tris. Tris che è arrivato allo scadere, ancora con Kvaratskhelia.
L'attaccante georgiano, quindi, avvisa l'Inter e si candida ad essere il pericolo numero uno per i nerazzurri di Simone Inzaghi nella finale di Champions del 31 maggio. Le statistiche di Kvara nella partita contro l'Auxerre testimoniano l'ottimo periodo di forma del classe 2001: 74 tocchi, 2 goal, 7 tiri (5 nello specchio della porta), 3 passaggi chiave, 49 passaggi riusciti su 51, 5 dribbling riusciti su 7.
E a proposito della finale, il PSG potrà contare sul tifo di una tifosa d'eccezione: l'attrice Natalie Portman, che intervistata dall'emittente transalpina Canal+ ha espresso tutta la sua convinzione sulla vittoria degli uomini di Luis Enrique: "Il PSG ce la farà. La squadra è la migliore di sempre! Tutto quello che so sul calcio l'ho imparato da mio figlio, il quale dice che la partenza di tutte queste superstar ha permesso l'emergere di giovani giocatori che giocano in squadra come mai era successo prima, quindi penso che andrà bene".
Insomma, amici miei, la finale di Champions si avvicina e il PSG sembra in grande forma. Ma noi sappiamo che questa Inter ha le carte in regola per giocarsela alla pari. E voi, ci credete?
INZAGHI, IL SEGRETO DEL SUCCESSO: "È IL PIÙ BRAVO E NON DA ADESSO"
SIMONE INZAGHI, IL SEGRETO DEL SUCCESSO. Mentre l'Inter si prepara alla doppia sfida finale - campionato e Champions League - vale la pena soffermarsi su colui che ha reso possibile tutto questo: il nostro condottiero, Simone Inzaghi.
E chi meglio di suo fratello Filippo può raccontarci la vera essenza di Simone? "Mi sorprendo di chi si sorprende. Simone è il più bravo e non da adesso", ha dichiarato SuperPippo in un'intervista a Sportweek. "Ha gestito in modo splendido una stagione massacrante e a volte mi tocca leggere critiche assurde. La crescita progressiva dell'Inter è il manifesto del lavoro di Simone: un allenatore sopraffino dal punto di vista tecnico, ma anche un uomo bravissimo a leggere nella testa e nel cuore di venticinque ragazzi diversi. Lo spogliatoio è un posto particolare, bisogna saperci entrare e maneggiarlo con cura. Mio fratello non sbaglia una mossa".
Parole che trovano conferma anche in quelle di Marcelo Estigarribia, che ha sottolineato come "i giocatori dell'Inter ormai sanno cosa chiede Inzaghi e come si devono comportare, poi lui lavora nella stessa società da anni e con una rosa che più o meno è sempre quella negli interpreti ogni anno".
E poi c'è Goran Pandev, che di Inzaghi è stato compagno alla Lazio, che in un'intervista alla Gazzetta dello Sport ha addirittura paragonato il tecnico piacentino a José Mourinho: "Per la gestione del gruppo: chi va in campo dà l'anima e si vede. Anche con Mou era così, per lui eravamo pronti a buttarci nel fuoco, le 'riserve' anche di più. Conosco bene Simone, abbiamo giocato insieme alla Lazio, a lui sono molto legato: sa farsi volere bene da tutti e in questi anni lo vedo crescere sempre di più. Pensate sia facile durare così tanto sulla panchina di un grande club come Inter?".
E a proposito della sfida di stasera contro la Lazio, Pandev non ha dubbi: "Per Simone parlano i numeri, sono quelli di un top in Europa. La cosa più importante è che nell'Inter si vede la sua mano: giocano bene, si divertono e... vincono. Che in un club come l'Inter non è un dettaglio. E Inzaghi è perfetto, è stato un vincente anche da calciatore".
Insomma, amici miei, abbiamo un allenatore speciale. Uno che ha saputo trasformare questa Inter in una squadra che gioca a memoria, che sa soffrire e che sa vincere. E che, credetemi, non ha ancora finito di stupirci.
Da Leggere Più Tardi
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Mercato: Luis Henrique conteso: L'Inter ha un accordo con l'esterno brasiliano, ma la Juventus si è inserita nella trattativa. Il Marsiglia chiede 30-35 milioni, l'Inter ne offre 22 più 3 di bonus.
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Mondiale per Club: La FIFA lancia offerte a prezzi ridotti per evitare stadi vuoti. I biglietti per molte partite sono in vendita a 30 dollari o a prezzi inferiori.
Fassone sulla proprietà: "Oaktree deve cedere l'Inter in 4-5 anni", spiega l'ex dirigente. "Il reale obiettivo è sistemare l'Inter dal punto di vista economico e finanziario e poi cederla, auspicando risultati che possano fare aumentare il valore del club".
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