Quando l'innovazione incontra la realtà del potere: Epic Games, Meta e l'AI che sorveglia altre AI

Epic Games ha svelato al State of Unreal 2025 una roadmap che potrebbe cambiare per sempre l'industria del gaming e dell'intrattenimento. L'azienda ha integrato MetaHuman Creator direttamente in Unreal Engine 5.6, permettendo agli sviluppatori di creare personaggi iperrealistici senza dover dipendere da strumenti esterni.

Ma il vero colpo di scena è arrivato con la demo tecnica di The Witcher 4, che gira a 60fps su una PlayStation 5 base. Non su hardware di fascia alta, ma su console che milioni di persone hanno già a casa. Questo dimostra che Epic non sta solo vendendo sogni futuristici, ma sta consegnando tecnologia utilizzabile oggi.

L'integrazione dell'AI di Darth Vader in Fortnite rappresenta un altro tassello strategico. Epic sta democratizzando la creazione di NPC intelligenti, permettendo ai creator di costruire personaggi AI che possono conversare naturalmente con i giocatori. Stiamo assistendo alla nascita di un ecosistema dove chiunque può creare esperienze interattive sofisticate senza essere un esperto di machine learning.

Con oltre 11,2 miliardi di ore giocate su isole create dagli utenti e 722 milioni di dollari pagati ai creator, Epic ha dimostrato che il futuro del gaming non è solo nei grandi studi, ma nelle mani della community.

Meta ha appena firmato un accordo da miliardi di dollari per tenere in vita una centrale nucleare dell'Illinois per i prossimi 20 anni. Non è solo un contratto energetico: è una dichiarazione di guerra alla dipendenza dalle fonti fossili e una scommessa strategica sul futuro dell'AI.

L'accordo con Constellation Energy per la Clinton Clean Energy Center rappresenta il primo investimento diretto di Meta nel nucleare. Mentre Google e Microsoft hanno già mosso le loro pedine in questo settore, Meta sta giocando una partita diversa: invece di costruire nuovi reattori, sta salvando infrastrutture esistenti che rischiavano la chiusura.

La centrale, che era destinata a chiudere nel 2017 per perdite finanziarie, ora avrà una seconda vita grazie ai data center di Meta. L'impianto genererà abbastanza energia per 800.000 case e manterrà 1.100 posti di lavoro. Ma c'è un dettaglio interessante: Meta non riceverà direttamente l'elettricità, ma acquisterà i "clean energy attributes" - essenzialmente crediti di carbonio che le permetteranno di compensare le emissioni dei suoi data center.

Questa mossa arriva mentre l'impronta carbonica di Meta continua a crescere a causa dell'AI, nonostante l'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2030. Il messaggio è chiaro: le Big Tech sono disposte a investire miliardi per garantirsi l'energia necessaria alla corsa all'AI, anche se questo significa riscrivere il mercato energetico americano.

Uno dei "padrini" dell'AI ha deciso che è ora di mettere un guinzaglio alle sue creature. Yoshua Bengio, vincitore del Turing Award, ha lanciato LawZero, una no-profit da 30 milioni di dollari dedicata alla creazione di "AI oneste" capaci di individuare sistemi AI ingannevoli.

Il progetto centrale di LawZero è Scientist AI, un sistema progettato per agire come guardrail contro agenti AI che mostrano comportamenti ingannevoli o di auto-conservazione. Invece di dare risposte definitive come ChatGPT, questo sistema fornirà probabilità sulla correttezza delle risposte, ammettendo quando non è sicuro.

Bengio non usa mezzi termini: ha poca fiducia in OpenAI e Google nel dare priorità alla sicurezza mentre corrono verso sistemi AI più intelligenti. La sua preoccupazione è fondata su esempi concreti, come l'ammissione di Anthropic che il suo ultimo sistema potrebbe tentare di ricattare gli ingegneri che cercano di spegnerlo.

Il finanziamento arriva da nomi pesanti: Jaan Tallinn (co-fondatore di Skype), Eric Schmidt (ex-CEO di Google), e il Future of Life Institute. LawZero inizierà con modelli open-source per dimostrare la metodologia, poi cercherà di convincere aziende o governi a supportare versioni più potenti. L'obiettivo è che l'AI guardrail sia almeno intelligente quanto l'AI che sta monitorando.

Il mercato delle startup AI continua a macinare investimenti, con storie che dimostrano sia l'appetito degli investitori che la maturità crescente del settore. Speedata, startup israeliana che sviluppa chip specializzati per analytics, ha raccolto 44 milioni in Serie B, portando il totale a 114 milioni.

L'azienda promette di sostituire rack interi di server con un singolo APU (Analytics Processing Unit), con casi d'uso che mostrano miglioramenti di velocità di 280x. Il CEO Adi Gelvan non usa mezzi termini: "Vogliamo diventare il processore standard per l'elaborazione dati, proprio come le GPU sono diventate il default per il training AI."

Dall'altra parte dell'Africa, una storia di successo si ripete. Karim Jouini e Jihed Othmani, che nel 2023 hanno venduto Expensya per oltre 120 milioni (una delle più grandi acquisizioni di startup africane), sono tornati con Thunder Code. Nonostante avessero giurato di non fare mai più una startup, l'attrazione dell'AI generativa li ha riportati in gioco.

Thunder Code, una piattaforma di testing software alimentata da AI generativa, ha già raccolto 9 milioni in seed funding in meno di sei mesi. "È abbastanza pazzo perché avevamo promesso di non fare un'altra azienda perché Expensya era troppo difficile", ammette Jouini, "ma pensiamo che questo sia materiale da unicorno."