Innovazione & AI
14 maggio 2025

AI Senza Filtri: Quando l'Innovazione Incontra il Potere (e il Denaro)

Riassunto

Apple trasforma Vision Pro in un proxy per la vista con nuove funzionalità di accessibilità e supporto per interfacce cervello-computer. GM scommette sulle batterie al litio-manganese per veicoli elettrici più economici con autonomia fino a 400 miglia. Google ridisegna Android 16 con Material 3 Expressive e sostituisce Assistant con Gemini. Trump licenzia la responsabile dell'ufficio copyright USA dopo un rapporto critico sull'uso di opere protette nell'addestramento AI, mentre il Regno Unito approva leggi per la trasparenza. Aziende tech americane firmano accordi miliardari in Arabia Saudita per vendere chip AI e costruire infrastrutture, in netto contrasto con le restrizioni imposte alla Cina.

Il Grande Gioco Saudita: Miliardi in AI e la Nuova Corsa all'Oro Digitale

Importanza: 9/10

Mentre Trump gira il Golfo, i giganti tech americani si stanno spartendo una torta da $600 miliardi in Arabia Saudita. E nessuno sta facendo domande scomode.

Nvidia venderà centinaia di migliaia di chip AI al regno, con un primo lotto di 18.000 chip Blackwell destinati a Humain, la startup AI di proprietà del fondo sovrano saudita. AWS ha annunciato una "partnership strategica" con Humain per costruire una "AI Zone" in Arabia Saudita con un investimento di "oltre $5 miliardi".

Ma ecco la verità: questo è un gioco di potere geopolitico mascherato da innovazione. Gli Stati Uniti stanno usando il controllo sui semiconduttori avanzati come leva negoziale, concedendo all'Arabia Saudita ciò che negano categoricamente alla Cina. Dimentichiamo l'hype e parliamo di fatti: mentre le aziende americane impongono restrizioni draconiane a Pechino, stanno letteralmente costruendo l'infrastruttura AI di un regime autoritario.

Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha appena lanciato Humain, che gestirà le tecnologie AI in Arabia Saudita, in un chiaro tentativo di diversificare l'economia oltre il petrolio. Ma il vero problema è che l'Arabia Saudita ha imposto alle aziende AI di archiviare i dati localmente, costringendo i fornitori a stabilire strutture nel regno per non perdere contratti.

Con così poca regolamentazione AI a livello federale negli Stati Uniti, le aziende tech stanno correndo dove i soldi sono più facili e le domande più rare. Quanto tempo passerà prima che questa tecnologia venga utilizzata per scopi che nessuno vuole discutere pubblicamente?

La Guerra del Copyright nell'Era dell'AI: Trump Licenzia, UK Regola

Importanza: 8/10

La battaglia sul copyright nell'era dell'AI sta prendendo strade radicalmente diverse negli USA e nel Regno Unito, e dietro le quinte c'è una lotta di potere che nessuno vuole ammettere.

Nel Regno Unito, il dibattito è civile e democratico: la Camera dei Lord ha approvato un emendamento che obbliga le aziende AI a rivelare quali opere protette da copyright hanno utilizzato per addestrare i loro modelli. Paul McCartney, Dua Lipa, Elton John e centinaia di altri creativi hanno firmato una lettera aperta a sostegno della misura.

Negli Stati Uniti? Trump ha semplicemente licenziato la responsabile dell'ufficio copyright, Shira Perlmutter, dopo che ha pubblicato un rapporto che metteva in discussione il diritto delle aziende AI di aggirare le leggi sul copyright. Il rappresentante democratico Joe Morelle ha puntato il dito contro Elon Musk: "Trump ha agito meno di un giorno dopo che lei si è rifiutata di approvare gli sforzi di Musk per estrarre opere protette da copyright per addestrare modelli AI".

Ma il colpo di scena è arrivato quando i sostituti nominati da Trump si sono rivelati ostili all'industria tech. Paul Perkins, Brian Nieves e Todd Blanche non sono affatto i lacchè della Silicon Valley che ci si aspettava, ma figure determinate a "mettere in riga le aziende tech".

Come ha dichiarato Mike Davis, consigliere antitrust di Trump: "Non è fair use secondo le leggi sul copyright prendere i contenuti di tutti e far monetizzare le grandi piattaforme tech. È l'opposto del fair use. È una violazione del copyright".

Questa è la rara occasione in cui il mondo MAGA e i Democratici concordano. La domanda è: chi vincerà questa battaglia? Gli artisti o le aziende AI che vogliono addestrare i loro modelli gratuitamente?

Apple Trasforma Vision Pro in Occhi Artificiali (e Si Prepara al Futuro)

Importanza: 9/10

Apple sta trasformando il Vision Pro in un proxy per la vista umana, e nessuno sta cogliendo la portata rivoluzionaria di questa mossa.

L'azienda ha presentato nuove funzionalità di accessibilità che utilizzano la fotocamera principale del visore per ingrandire ciò che un utente vede o per abilitare descrizioni in tempo reale dell'ambiente circostante, alimentate da machine learning. La funzione di ingrandimento funziona sia sugli oggetti del mondo reale che su quelli virtuali, liberando una mano per chiunque avrebbe fatto la stessa cosa con funzioni simili su smartphone.

Ma il vero colpo di scena è l'annuncio di un nuovo protocollo in visionOS, iOS e iPadOS che supporta le interfacce cervello-computer (BCI) utilizzando la funzione di accessibilità Switch Control. Apple ha collaborato con Synchron, un'azienda di impianti cerebrali che permette agli utenti di selezionare icone sullo schermo semplicemente pensandoci.

Ecco la verità: le vendite del Vision Pro sono state finora deludenti, ma queste funzionalità potrebbero essere cruciali per i futuri wearable Apple, come AirPods con fotocamera o occhiali smart simili ai Ray-Ban di Meta. Apple sta usando l'accessibilità come campo di prova per tecnologie che un giorno potrebbero diventare mainstream.

Le nuove etichette di accessibilità nell'App Store forniranno informazioni più dettagliate per app e giochi, mentre un nuovo strumento Braille Access trasformerà iPhone, iPad, Mac e Apple Vision Pro in un dispositivo per prendere appunti in braille.

Apple sta costruendo silenziosamente un ecosistema di accessibilità che va ben oltre il semplice supporto per persone con disabilità. Sta gettando le basi per un futuro in cui la tecnologia si fonde sempre più con il corpo umano. E lo sta facendo proprio sotto il nostro naso.

La Scommessa di GM sulle Batterie LMR: Rivoluzione o Promessa Vuota?

Importanza: 8/10

General Motors sta puntando tutto sulle batterie al litio-manganese (LMR) per i suoi veicoli elettrici, promettendo autonomie fino a 400 miglia e costi drasticamente ridotti. Ma dietro l'annuncio c'è una realtà più complessa di quanto l'azienda voglia ammettere.

GM si è alleata con LG per sviluppare queste batterie, sostenendo che la nuova chimica è più sicura, più densa energeticamente e meno costosa della tecnologia attuale. L'obiettivo è diventare il primo produttore a implementare batterie LMR nei veicoli elettrici, con piani per iniziare la produzione commerciale negli Stati Uniti entro il 2028. Ford ha annunciato che adotterà batterie LMR per i suoi veicoli elettrici, ma non prima del 2030.

Il manganese è molto più economico e abbondante del cobalto, che è il materiale più costoso nelle batterie attuali e viene estratto in condizioni che spesso violano i diritti umani. "Ci piace scherzare dicendo che costa quanto la terra", afferma Andrew Oury, un ingegnere di batterie di GM.

Ma il vero problema è che i materiali LMR hanno mostrato una significativa perdita di capacità nel tempo, che potrebbe portare a autonomie di guida inferiori e degradazione della stabilità termica. GM afferma di essere consapevole di queste sfide e fiduciosa di poter innovare il processo di produzione in modo da minimizzare questi rischi.

Le case automobilistiche stanno correndo per ridurre i costi dei veicoli elettrici prima che la guerra commerciale del presidente Trump aumenti i prezzi dei materiali chiave importati dalla Cina, che è il principale produttore mondiale di batterie per veicoli elettrici, con oltre il 70% della produzione globale di batterie agli ioni di litio.

La domanda è: GM riuscirà davvero a risolvere i problemi tecnici delle batterie LMR in tempo per mantenere le sue promesse? O questa è solo l'ultima di una lunga serie di promesse tecnologiche destinate a non essere mantenute?

Android 16: Google Ridisegna il Sistema e Punta Tutto su Gemini

Importanza: 8/10

Google sta completamente ridisegnando Android con Material 3 Expressive e sostituendo definitivamente Assistant con Gemini. Non è solo un aggiornamento estetico - è una completa riorganizzazione della strategia mobile di Google.

Material 3 Expressive porta animazioni elastiche che rendono il telefono più fluido, con effetti tattili quando si respinge una notifica o si interagisce con i controlli del volume. Il sistema sfoca sottilmente lo sfondo per dare un senso di profondità durante la navigazione. Google afferma che questo nuovo linguaggio di design è stato "il più ricercato di sempre", con 46 studi che hanno coinvolto oltre 18.000 partecipanti.

Ma la vera notizia è che Google Assistant sta ufficialmente scomparendo, sostituito dal chatbot Gemini potenziato. Nei prossimi mesi, Gemini sarà l'assistente vocale predefinito in Wear OS 6, Android Auto, auto con Google Built-in, Google TV e Android XR.

Android 16 introduce anche importanti aggiornamenti di sicurezza, tra cui protezioni contro le truffe telefoniche. Se sei in chiamata con qualcuno che non è nei tuoi contatti, il telefono bloccherà azioni specifiche come la disabilitazione di Google Play Protect, il sideloading di app e la concessione di permessi di accessibilità - azioni che potrebbero aiutare i truffatori ad accedere a dati sensibili.

L'app Find My Device di Google diventa "Find Hub", espandendo il supporto a partner di terze parti e aggiungendo funzionalità basate su satellite. Più tardi quest'anno, Find Hub integrerà la connettività satellitare su dispositivi compatibili.

Questi cambiamenti arrivano mentre Apple si prepara a introdurre un importante ridisegno dei suoi sistemi operativi durante la conferenza WWDC del 9 giugno. La guerra per conquistare gli utenti mobile non è mai stata così intensa.

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