Tech Power Play: Quando l'AI Incontra la Realtà del Business

Ecco la verità che nessuno vuole dire: Apple ha venduto fumo al WWDC 2024. Un anno dopo le grandi promesse sull'AI, la realtà è imbarazzante. La Siri "rivoluzionaria" che doveva capire il contesto e agire tra le app? Rimandata. Le funzionalità AI che dovevano cambiare tutto? Rollout a singhiozzo con più bug che innovazione.

Il problema non è tecnico, è strategico. Mentre OpenAI, Google e Microsoft corrono, Apple arranca. Gli sviluppatori che speravano di costruire esperienze AI innovative si ritrovano con strumenti promessi ma mai consegnati. Swift Assist per Xcode? Ancora in beta limitata dopo un anno.

Ma il vero colpo arriva dai tribunali: la corte USA ha vietato ad Apple di addebitare commissioni sui pagamenti esterni all'App Store. Miliardi di ricavi a rischio proprio quando l'azienda ha più bisogno di convincere gli sviluppatori a rimanere nel suo ecosistema. Al WWDC 2025, Apple non deve solo mostrare nuove funzionalità - deve dimostrare che può ancora competere in un mondo dove l'AI accelera tutto e loro sono rimasti indietro.

A Bari sta succedendo qualcosa di straordinario: il primo vaccino mRNA contro il tumore al polmone è stato somministrato. Non è prevenzione, è guerra molecolare personalizzata. Il V940 di Moderna e MSD analizza il DNA specifico del tumore di ogni paziente e riprogramma il sistema immunitario per eliminare le cellule cancerose rimaste.

La tecnologia è brutalmente elegante: dopo l'intervento chirurgico, dal campione tumorale si ricava un RNA messaggero sintetico che "insegna" al corpo a riconoscere e distruggere quel tipo specifico di cancro. È come dare al sistema immunitario una foto segnaletica del nemico.

Parallelamente, l'AI sta rivoluzionando la diagnosi tiroidea per 6 milioni di italiani affetti da patologie della ghiandola. Gli algoritmi analizzano pattern predittivi che sfuggono all'occhio umano, permettendo diagnosi precoci e personalizzate. Mentre altri paesi discutono di regolamentazioni, l'Italia sperimenta sul campo la medicina del futuro.

Helen Toner, ex-board member di OpenAI, ha lanciato un avvertimento che dovrebbe far tremare Washington: le politiche anti-immigrazione e anti-ricerca scientifica sono "un regalo alla Cina" nella corsa all'AI. Mentre gli USA si sparano sui piedi espellendo talenti, Pechino li accoglie a braccia aperte.

I numeri parlano chiaro: DeepSeek ha sorpreso il mondo tech all'inizio dell'anno, dimostrando che la Cina può competere anche con i controlli sui chip. Toner, che conosce bene entrambi gli ecosistemi, è brutale: "È un enorme vantaggio per la Cina il modo in cui gli USA stanno attaccando la ricerca scientifica e i talenti stranieri".

Nel frattempo, Starlink di Musk conquista il Sud America ma si scontra con la Bolivia, che rifiuta il servizio satellitare. Un segnale che la battaglia tecnologica non è solo tra USA e Cina, ma coinvolge anche la sovranità digitale dei paesi più piccoli. La geopolitica dell'innovazione si sta ridisegnando, e non è detto che l'Occidente stia vincendo.

Meta sta per sganciare oltre 10 miliardi di dollari su Scale AI, l'azienda che etichetta dati per addestrare i modelli di OpenAI e Microsoft. È il più grande investimento esterno di Zuckerberg nell'AI e uno dei round di finanziamento più massicci della storia tech. Ma dietro i numeri c'è una strategia più profonda.

Scale AI non è solo etichettatura dati: ha costruito Defense Llama per uso militare basato su Llama 3 di Meta. L'azienda ha visto ricavi di 870 milioni nel 2024 e punta a 2 miliardi quest'anno. Il Dipartimento del Lavoro USA ha recentemente chiuso un'indagine su possibili violazioni nella classificazione dei lavoratori.

Contemporaneamente emergono preoccupazioni inquietanti: Meta starebbe pianificando di automatizzare fino al 90% delle valutazioni di rischio per sicurezza online usando AI. Organizzazioni per la protezione dei minori in UK hanno lanciato l'allarme, temendo che l'automazione riduca la capacità di identificare contenuti dannosi. La domanda è semplice: Meta sta investendo nell'AI per migliorare la sicurezza o per ridurre i costi di moderazione?

Le istituzioni stanno vivendo una migrazione cognitiva forzata. Scuole, governi e aziende costruite per l'era industriale si scontrano con l'accelerazione AI. In Arizona, la Unbound Academy usa l'AI per l'istruzione personalizzata, liberando i docenti per mentoring umano. In Nigeria, un programma pilota ha prodotto "quasi due anni di apprendimento in sei settimane".

Ma il prezzo è alto: Dario Amodei di Anthropic prevede che l'AI eliminerà il 50% dei lavori entry-level nei prossimi 5 anni, portando la disoccupazione al 10-20%. Non è fantascienza, è matematica economica. Le istituzioni devono reinventarsi non per efficienza, ma per sopravvivenza.

Nel Regno Unito, il British Film Institute denuncia il "saccheggio" di 130.000 script da parte delle aziende AI per addestrare i modelli senza permesso. L'industria creativa da 125 miliardi di sterline rischia di vedere automatizzati i lavori junior che formano la prossima generazione. Le istituzioni che non si adattano con intenzione potrebbero non sopravvivere alla turbolenza in arrivo.